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Teatro, musica e parole, per dire stop alla violenza sulle donne. A Priolo l’evento “Non è colpa tua”

Un evento teatrale intenso e coinvolgente, emozionante e a tratti commovente, che ha inteso lanciare un solo, forte messaggio: fermare ogni tipo di violenza sulle donne, fisica e psicologica

Un evento teatrale intenso e coinvolgente, emozionante e a tratti commovente, che ha inteso lanciare un solo, forte messaggio: fermare ogni tipo di violenza sulle donne, fisica e psicologica.

Il teatro comunale di Priolo Gargallo ha ospitato ieri sera “Non è colpa tua-Racconti di donne”, di Barbara e Chiara Catera, spettacolo voluto dall’amministrazione comunale di Priolo in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ha visto la partecipazione straordinaria della cantautrice Angela Nobile e della stessa Barbara Catera, soprano lirico.

Attraverso monologhi e musica, le protagoniste hanno dato voce ad alcune storie di violenza, con il fine di sensibilizzare tutti su questa importante piaga sociale.

Sul palco, nel finale, anche quattro giovani studentesse e uno studente del Comprensivo “Archia” di Siracusa, scuola la cui succursale è intitolata ad Eligia Ardita, infermiera siracusana uccisa dal marito nel 2015, all’ottavo mese di gravidanza, insieme alla piccola Giulia, la bimba che portava in grembo.

A ricordare Eligia e Giulia era presente la sorella, Luisa Ardita, che ha spronato le donne vittime di violenza a denunciare sempre, per non restare sole come Eligia, che non aveva mai parlato neanche con i familiari delle violenze subite dal marito.

Presenti le avvocatesse di alcuni centri antiviolenza della provincia di Siracusa, che hanno invitato le donne vittime di violenza a denunciare, a chiedere aiuto.

Ad assistere allo spettacolo anche il prefetto Giusi Scaduto. “Il segnale più potente – ha affermato – è il piccolo studente che si è esibito stasera; questa battaglia noi donne da sole non la possiamo vincere, abbiamo bisogno degli uomini. È stata dolorosa l’escalation rappresentata sul palco. All’inizio di ogni storia sembra tutto bellissimo, sembra impossibile che possa diventare brutto o addirittura estremo e invece la violenza è così. A tutto questo noi diciamo stop, non solo oggi ma ogni minuto della nostra vita. Diceva bene Luisa Ardita, la loro famiglia non ha potuto proteggere Eligia perché lei non condivideva la sua sofferenza e nessuno si è accorto di nulla. Le donne tendono a dire “la colpa è mia”; c’è necessità di un cambiamento culturale, che non può avvenire senza gli uomini. Mi auguro che l’anno prossimo, oltre a raccontarci quello che non va, possiamo raccontarci anche i passi in avanti”.

“Come donna e sindaco facente funzioni di questa città – ha detto Maria Grazia Pulvirenti – sono vicina a tutte le donne violate, abusate, declassate e derise. Insieme con tutta l’amministrazione comunale gridiamo a gran voce “stop alla violenza sulle donne”. Martedì abbiamo rappresentato un altro spettacolo, dedicato interamente alle scuole. Ho chiesto ai ragazzi di crescere e diventare migliori di come siamo noi adulti in questo momento. La verità è che noi genitori abbiamo una grande responsabilità, dobbiamo insegnare alle nostre figlie a farsi rispettare e a chiedere aiuto, semmai ce ne fosse bisogno, ma soprattutto dobbiamo insegnare ai nostri figli cosa significa rispettare e amare una donna. Una frase mi è rimasta impressa stasera: “l’amore è vivi e lascia vivere e non vivi e lascia lividi”.

Presenti alla serata anche l’ex commissario straordinario del Comune di Priolo, Tuccio Pappalardo, già questore di Palermo e Messina e direttore nazionale DIA, il questore Benedetto Sanna, il comandante provinciale dei Carabinieri, Gabriele Barecchia, della Guardia di Finanza, Lucio Vaccaro, della Capitaneria di Porto, Sergio Lo Presti, dei Vigili del Fuoco, Antonio Galfo, della Polizia Stradale, Antonio Capodicasa, della Polizia Municipale di Siracusa, Delfina Voria e della Polizia Municipale di Priolo, Giovanni Mignosa.


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