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Tentata estorsione, rapina aggravata e incendio doloso per ampliare lo stabilimento balneare: 6 indagati a Pachino

L’episodio di particolare rilievo è accaduto nell’aprile 2018, allorquando gli indagati avrebbero appiccato il fuoco all’interno della casa rurale e alla copertura in plastica di due serre colture (per un estensione di circa 3500 mq), cagionando un danno di 20.000 euro circa

Il 26 maggio scorso, su richiesta della Procura della Repubblica di Siracusa, dal Pm Gaetano Bono, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pachino ha notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sei soggetti responsabili dei reati di tentata estorsione e rapina aggravata in concorso nonché del reato di danneggiamento seguito da incendio dell’immobile di proprietà della parte offesa e del reato di tentata violenza privata e minacce. Fatti commessi nel periodo dall’ottobre 2016 al mese di maggio 2018.

La presente attività di indagine trae origine da problemi di vicinato, iniziati nel 2016, tra un imprenditore agricolo, proprietario di un appezzamento di terreno in contrada Punto Rio, contro i titolari di uno stabilimento balneare. Le continue liti sono state compendiate, di volta in volta, da varie denunce sporte dalla parte offesa, la quale subiva ripetute minacce e danneggiamenti da parte dei titolari dello stabilimento balneare, per costringerli ad abbandonare il proprio terreno e vendere la propria azienda agricola cosicché da prenderne possesso per implementare l’estensione del loro centro balneare e del pertinente parcheggio, ma l’evento non si verificava per il rifiuto opposto dalle persone offese.

Tuttavia, l’episodio di particolare rilievo è accaduto nell’aprile 2018, allorquando gli indagati avrebbero appiccato il fuoco all’interno della casa rurale e alla copertura in plastica di due serre colture (per un estensione di circa 3500 mq), cagionando un danno di 20.000 euro circa.

Infatti, con tale gesto, gli indagati hanno voluto dare un segno chiaro alla vittima, intimorendoli nuovamente e in maniera più plateale, dopo le prime avvisaglie e un primo danneggiamento avvenuto già nel marzo 2018 che non sortiva l’esito sperato, quello di indurre la parte offesa ad abbandonare la coltivazione di quei luoghi, favorendo l’espansione del lido balneare.

Il ricorso ad atti delittuosi di tale specie viene posto in essere per punire coloro che oppongono resistenza alle indebite richieste, ed anche per mantenere e rivendicare la primazia sul territorio in determinate attività criminali. Gli elementi di prova raccolti nel corso delle indagini evidenziano un quadro accusatorio di assoluta gravità indiziaria in ordine ai fatti contestati che si fondano sulle scrupolose attività di indagine svolte dagli investigatori del Commissariato di Pachino, che consentiva al Pm di emettere l’avviso della conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sei soggetti.


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