Adriano Rossitto, titolare dell’impresa di onoranze funebri, accusato di triplice omicidio e occultamento di cadavere, il prossimo 20 aprile comparirà davanti al Gup del tribunale di Siracusa, Salvatore Palmeri per l’udienza preliminare. Durante la stessa, la Procura di Siracusa chiederà il rinvio a giudizio per il lentinese, difeso dal suo legale Giuseppe Cristiano.
Adriano Rossitto si trova in carcere perché coinvolto in due vicende. La prima risale alla morte dell’ex bancario Francesco Di Pietro il cui cadavere venne ritrovato nelle campagne di contrada Ciricò a Carlentini, chiuso in una body bag nell’agosto del 2019 durante i festeggiamenti di Santa Lucia. Secondo la Procura, sarebbe stato l’imputato a provocare la morte della vittima strangolandola con un laccio al collo.
L’altra vicenda della quale deve rispondere riguarda la morte di Francesca Oliva e Lucia Marino, madre e figlia ritrovate morte a distanza di pochi giorni l’una dall’altra in due diversi luoghi. La prima a essere ritrovata fu la figlia Lucia nella sua abitazione. Per l’accusa Rossitto l’avrebbe uccisa comprimendole il torace e occludendo le vie aeree.
Successivamente fu proprio l’uomo a condurre gli investigatori nel deposito di via Murganzio dove l’anziana venne ritrovata avvolta in un cellophan dentro una bara. Dagli esami effettuati durante l’autopsia emerse che si trattò di morte violenta. Sul collo dell’anziana vittima furono riscontrati segni di asfissia attraverso l’ostruzione delle vie aree con un panno in bocca.
Gli investigatori sono arrivati all’imputato attraverso la visione delle telecamere del sistema di videosorveglianza che lo avrebbero inquadrato sia davanti l’abitazione delle due donne in via Gorizia e in via Murganzio mentre entrava nel deposito. Al processo potrebbero costituirsi i nipoti delle due donne, con il patrocinio dell’avvocato Aldo Ganci. Rossitto deve rispondere anche di altri due capi d’imputazione, uno relativo all’utilizzo di un telefonino cellulare mentre si trovava detenuto nella casa circondariale di Cavadonna tra metà maggio e gli inizi di giugno. L’altro relativo al reato di truffa perché, secondo il rappresentante della pubblica accusa, si sarebbe sostituito al legale rappresentante di una ditta, concessionaria della gestione del cimitero di Lentini, stipulando falsi contratti preliminari di concessione di loculi, in realtà inesistenti o nella disponibilità di altri utenti.
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