Ultime news

Ultima sinfonia alla Caldarella: Tempesti e Napolitano salutano l’Ortigia da protagonisti

Nella loro ultima gara casalinga, i due simboli della pallanuoto italiana trascinano l’Ortigia alla vittoria contro la Vis Roma. Emozioni, applausi e lacrime per un addio che lascia il segno

La premiazione di Napolitano e Tempesti

Non potevano regalarsi, e regalarci, un saluto migliore di questo. Christian Napolitano e Stefano Tempesti, infatti, nella loro ultima partita alla Caldarella da giocatori dell’Ortigia di pallanuoto, non solo sono stati decisivi, ma hanno anche confermato tutto il loro valore: come atleti, come professionisti e come uomini.

In una sfida che, dal punto di vista della classifica, poteva dire poco (la finale per il settimo posto non garantisce l’accesso alle coppe), il capitano e centroboa biancoverde e uno dei portieri più forti al mondo, simbolo della pallanuoto italiana e internazionale, sono stati impeccabili dal primo all’ultimo minuto. Come spesso è accaduto nella loro carriera, hanno trascinato la squadra.

Tempesti ha sfoderato tutto il repertorio, allargando le sue infinite braccia per una lunga serie di parate di altissimo livello — parate che mancheranno molto a chi ama questo sport.
Napolitano ha siglato due reti, di cui una decisiva per l’allungo finale, ma soprattutto ha lavorato incessantemente al centro, aprendo spazi ai compagni e dando tutto anche in fase difensiva: il cosiddetto “lavoro sporco”, che i centroboa di un tempo non facevano, ma che lui ha sempre abbracciato con spirito di sacrificio e generosità, per sé e per la squadra.

Anche oggi, anche nel finale, ha recuperato palloni, interrotto linee di passaggio e dimostrato che capitani e leader non si diventa per caso.

L’Ortigia vince 9-6, conquistando gara 3, che si giocherà martedì a Roma, ma soprattutto la Caldarella ha avuto l’onore di ospitare un’ultima, emozionante esibizione di due campioni che hanno deciso di dire addio alla pallanuoto giocata. Non senza emozione.

Prima del match, durante la premiazione, Napolitano tratteneva a stento le lacrime, mentre Tempesti, con la consueta semplicità, ha ringraziato la società Ortigia per il tributo, i tifosi e la sua famiglia, presente sugli spalti della Caldarella.

Defilato, ma attento, anche mister Piccardo, che pur cercando di concentrarsi sulla gara, non ha voluto perdere un solo istante di quel momento. Ha abbracciato entrambi, baciando in testa il suo capitano e il suo portiere (nonché vice capitano), ringraziandoli. Sempre con gli occhiali da sole, forse per non tradire l’emozione di chi, anche su quei due pilastri, ha costruito una squadra in grado di competere ai massimi livelli: in Italia, con una storica finale di Coppa Italia, e in Europa, affrontando la Champions League senza mai sfigurare.

Il resto è stata una partita stanca, dai ritmi blandi e con molti errori, che ha visto l’Ortigia sempre avanti e la Vis Roma di Alessandro Calcaterra (ex compagno di Tempesti sia a Recco, sia in Nazionale) costretta a inseguire.

Alla fine, l’ha spuntata la voglia dell’Ortigia, dei suoi due “vecchietti” e dei tanti ragazzi che, adesso, ne raccoglieranno l’eredità.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni