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“Un complotto contro Descalzi per danneggiare Renzi”: sulla vicenda indaga anche la Procura di Siracusa

Far “cadere” l’amministratore delegato di Eni, Caludio Descalzi per danneggiare il premier Renzi. Questa è una delle tante indagini che la Procura di Siracusa sta portando avanti da oltre un anno. Della vicenda si era inizialmente interessata un’altra Procura, quella di Trani, ma pare che a seguito di una denuncia arrivata al palazzo di Giustizia di viale Santa Panagia, i fascicoli siano stati trasferiti anche in Sicilia.

Tutto ha inizio il 17 luglio dello scorso anno, quando l’agenzia di stampa Adnkronos rilancia la notizia di un possibile complotto internazionale per destabilizzare i vertici dell’Eni.

Questo lo scenario sul quale sta indagando la Procura di Siracusa, guidata da Francesco Paolo Giordano, che – come riportato da “Il Fatto Quotidiano” in un articolo a firma di Antonio Massari – “sta vagliando le dichiarazioni di alcuni testimoni per verificarne l’attendibilità. Per il momento – si legge sempre dalle pagine de Il Fatto Quotidiano – l’inchiesta conta un solo indagato, Massimo Gaboardi, un tecnico che opera nel settore petrolifero, accusato di corruzione internazionale. Il suo nome fu individuato dagli investigatori in una serie di documenti – che la procura sta analizzando, per vagliarne la veridicità – nei quali si delinea il progetto di far fuori Descalzi per provare ad affidare la guida di Eni a un’altra cordata. Gaboardi è stato interrogato più volte e ha confermato il “complotto” ai danni dell’ad del colosso petrolifero. Fornendo anche altri nomi.”

La Procura ha iniziato così a cercare riscontri, sentendo altri testimoni, perché è emerso un ulteriore dettaglio, anch’esso da verificare. Le pressioni per “eliminare” Descalzi, infatti, sarebbero state esercitate anche su tre personaggi di primo piano della politica italiana: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti; l’intimo amico del premier e direttore degli Aeroporti Toscani, Marco Carrai; l’imprenditore Andrea Bacci, uno dei principali sostenitori di Renzi. E tutti dovrebbero e potrebbero essere sentiti a breve dalla Procura aretusea per chiarire e per capire se davvero fu architettato un complotto contro Descalzi.

 


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