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“Un petrolchimico a orologeria”: Report racconta la situazione della zona industriale di Priolo

Il giornalista Manuele Bonaccorsi ha affrontato lo scontro geopolitico in atto sul petrolchimico siracusano

“Un petrolchimico a orologeria”: Report nella puntata di ieri sera su Rai 3 (qui il servizio) ha raccontato la situazione del petrolchimico di Priolo, capace di produrre da solo un terzo del fabbisogno italiano di derivati del petrolio, che rischia di chiudere, lasciando senza lavoro circa 10mila lavoratori. E i distributori senza benzina, con conseguenze drammatiche sul sistema dei trasporti.

Due sono le grandi minacce che rischiano di mettere al tappeto questa importante realtà produttiva. La prima sono le sanzioni contro Mosca: la società petrolifera russa Lukoil, che controlla il principale impianto della zona industriale siracusana, seppur non sottoposta alle misure restrittive dell’Unione Europea, non riesce più a farsi rilasciare dalle banche le lettere di credito necessarie all’acquisto di greggio sui mercati mondiali. E dal 5 dicembre, a causa delle sanzioni, non potrà neppure importare il greggio russo.

Il giornalista Manuele Bonaccorsi ha affrontato lo scontro geopolitico in atto sul petrolchimico siracusano, che coinvolge anche gli interessi statunitensi sul mercato mondiale dei carburanti.

La seconda minaccia è giudiziaria. La Procura di Siracusa ha posto sotto sequestro il depuratore Ias che tratta i reflui inquinanti del petrolchimico. L’accusa è nota: disastro ambientale e se i magistrati dovessero realmente fermare l’impianto di depurazione, l’intero petrolchimico dovrebbe chiudere i battenti. Si attende per il 6 dicembre la consegna dell’incarico per l’incidente probatorio richiesto dalla Procura.

Intanto il procuratore Sabrina Gambino è stata chiara: serve un intervento del legislatore, se si vuole salvare Ias.


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