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Via Crucis cittadina al Teatro Greco: fede, arte e speranza si incontrano nella cornice del Parco archeologico

In scena, assieme alla croce, anche le reliquie delle Lacrime della Madonna, in un momento che si annuncia toccante e carico di significato spirituale

Un appuntamento di spiritualità, arte e memoria collettiva: domani alle 19,30 il Teatro Greco di Siracusa si trasformerà per la prima volta in uno spazio di preghiera condivisa e riflessione con la Via Crucis cittadina, organizzata dal Santuario della Madonna delle Lacrime in collaborazione con la Fondazione Inda e il Parco Archeologico della Neapolis. Ospiti ai microfoni di SiracusaNews don Aurelio Russo, rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime ed Elena Polic Greco, attrice
e insegnante della Fondazione Inda.

“Lacrime e speranza nella croce di Gesù” è il titolo scelto per questa edizione, che celebra i 20 anni di cammino quaresimale nel cuore archeologico della città. Una scelta simbolica che unisce le lacrime della Madonna, versate a Siracusa nel 1953, alle lacrime della sofferenza umana, ma anche a quelle di speranza e resurrezione.

Protagonisti della serata saranno 27 allievi dell’Accademia dell’Inda, impegnati nella lettura dei testi biblici, nei canti e in intensi tableau vivant per rappresentare le stazioni della Passione. In scena, assieme alla croce, anche le reliquie delle Lacrime della Madonna, in un momento che si annuncia toccante e carico di significato spirituale.

Il pubblico sarà parte attiva del rito, chiamato non solo ad ascoltare e guardare, ma a partecipare con canti e preghiere, rendendo la celebrazione un momento corale. Ad accompagnare il percorso, un libretto illustrato con immagini realizzate su pietra lavica, testimone del miracolo del pianto mariano.

“In un tempo ferito da violenze e divisioni – ha dichiarato Don Aurelio Russo – vogliamo offrire un cammino che parli a ciascuno nel profondo, e che restituisca senso e speranza attraverso la Croce e la Parola”.

L’ingresso all’evento è gratuito, ma si consiglia di arrivare con ampio anticipo per facilitare l’accesso. Una serata che unisce rito e bellezza, comunità e meditazione, in uno dei luoghi più iconici della spiritualità e della cultura classica.


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