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Via libera a una nuova discarica a Lentini. I sindaci Lo Faro e Stefio: “ci appelliamo contro il decreto”

Si tratta di una discarica per rifiuti non pericolosi con un’estensione di circa 21 ettari e una volumetria di 2.752.538 metri cubi

Immagine generica di repertorio

I sindaci dei Comuni di Lentini e di Carlentini, Rosario Lo Faro e Giuseppe Stefio, preso atto del Decreto assessoriale del 24/09/2024 con il giudizio positivo di compatibilità ambientale e parere di incidenza ambientale positivo per il progetto di una discarica per rifiuti non pericolosi da realizzarsi in Contrada Scalpello in territorio di Lentini, di iniziativa della società Gesac S.r.l. hanno manifestato il loro forte e deciso dissenso per la decisione adottata dall’assessorato Territorio e Ambiente. Si tratta di una discarica con un’estensione di circa 21 ettari e una volumetria di 2.752.538 metri cubi.

Una decisione che  mortifica ancora una volta il nostro territorio e le nostre comunità – dichiarano Lo Faro e Stefio – in spregio ai pareri negativi, più volte esposti dalle due amministrazioni. Di comune accordo provvederemo  immediatamente a conferire incarico legale al fine di ottenere l’annullamento del nefasto decreto. Si fa appello, infine, alle cittadinanze intere a supportare tutte le iniziative che i due Enti decideranno di promuovere”.

Si tratterebbe di una discarica che si aggiungerebbe a quella in contrada Coda di Volpe, sempre nel territorio di Lentini, di proprietà della Sicula Trasporti, che serve circa 200 Comuni ed è sotto amministrazione giudiziaria dopo l’inchiesta della Procura distrettuale di Catania che ha portato all’arresto di esponenti apicali della società, legata alla famiglia Leonardi.

Nel luglio scorso Antonello e Salvatore Leonardi sono stati condannati dal Tribunale di Catania rispettivamente ad 11 anni e 9 mesi ed a 8 anni ed 8 mesi di reclusione per smaltimento illecito di rifiuti. Peraltro, la Gesac “è una società legata alla famiglia Leonardi”, dice il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio. In effetti, in quella stessa sentenza, il Tribunale di Catania ha disposto anche la confisca delle società coinvolte tra cui Sicula Trasport, Sicula Compost, Gesac, Immobiliare Leonhouse, Eta Service.


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