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Vinciullo: “A Siracusa In Una Classe Solo 44 Alunni!!”

La quasi totalità degli studenti siracusani è ormai tornata nelle classi degli istituti scelti per il proprio percorso formativo, che in certi casi può però essere “intralciato” da elementi esterni controproducenti per una buona riuscità dell’attività didattica.

E’ quanto sostenuto dall’on. Vincenzo Vinciullo, vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali dell’ARS, a proposito di un caso occorso in una scuola superiore aretusea, dove alcuni fra gli alunni dell’ultimo anno si sono ritrovati a dover convivere in aula…in quarantaquattro.

“Dopo l’interrogazione, da me presentata, relativa alla presenza di un numero eccessivo di alunni per classe – dice Vinciullo – tale da compromettere sia la sicurezza degli studenti quanto la qualità dell’offerta formativa fornita, vengono fuori i primi dati”.

“A Siracusa – prosegue il deputato regionale – in un istituto Tecnico, abbiamo il triste primato di avere 44 alunni in una 5° classe, cioè in una realtà che deve sostenere gli esami di Stato e dovrebbe di conseguenza ricevere maggiore attenzione dal momento che i debiti formativi non potranno più essere colmati e anzi si corre il rischio di un’ecatombe agli esami finali“.

L’esponente del PdL assicura di avere già contattato l’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, on. Lino Leanza, per sottoporre alla sua attenzione la situazione, in merito alla quale, a detta dello stesso Vinciullo, Leanza ha assicurato di intervenire per tutelare gli alunni che frequentano la classe.

“Tuttavia il caso – aggiunge Vinciullo – portato all’attenzione dell’opinione pubblica non può assolutamente rimanere isolato ma va inquadrato in un contesto generale che deve vedere lo sdoppiamento di tutte quelle classi che sono sovraffollate“.

Il deputato fa sapere, inoltre, che è stata accettata la proposta del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, di istituire un tavolo tecnico al fine di affrontare, insieme alle tematiche riguardanti i docenti precari, anche quelle riguardanti la sicurezza degli alunni.

Un’ultima battuta viene riservata da Vinciullo proprio al problema che affligge i suoi colleghi docenti: “I 1800 posti, frutto dell’accordo tra Stato e Regione, e i 13mila, frutto del Decreto cosiddetto “Salva precari”, non possono trasformarsi in armotizzatori sociali o in forme di disoccupazione privilegiata ma devono trovare effettivo riscontro nell’attività didattica”.

“Chiedo che i docenti precariconclude il deputato regionale – legittimamente inseriti in graduatoria, possano svolgere effettivamente la loro attività e non essere considerati alla stregua di lavoratori che sono alla fine della loro attività e che, di conseguenza, devono essere accompagnati alla fase della pensione“.


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