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Violenza ad Avola, il M5S: “solidarietà alla vittima, ora servono azioni concrete”

Il M5S evidenzia come la violenza tra i giovani sia "un fenomeno in crescita, frutto di una società che sta perdendo il suo tessuto sociale e la sua capacità di aggregazione"

un'immagine generica di violenza foto di repertorio

La notizia dell’atto violento avvenuto ad Avola ieri sera ci lascia senza parole.” Così il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle Siracusa Sud commenta il grave episodio di bullismo che ha visto una giovane ragazza brutalmente aggredita da alcune coetanee, mentre altri ragazzi assistevano in silenzio.

Quattro ragazze picchiano brutalmente una coetanea ad Avola, l’episodio ripreso con il telefonino

Violenza tra giovani

Il M5S evidenzia come la violenza tra i giovani sia “un fenomeno in crescita, frutto di una società che sta perdendo il suo tessuto sociale e la sua capacità di aggregazione“. Secondo i pentastellati, “la follia che genera violenza nasce dalla mancanza di visioni e valori nelle nuove generazioni“, e richiede risposte rapide e incisive.

Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alla ragazzina vittima di questo vile atto e alla sua famiglia”, aggiunge il Movimento, sottolineando come sia giunto il momento di andare oltre le parole e “agire concretamente per prevenire la violenza e promuovere la cultura della legalità e del rispetto“.

Non possiamo permettere che messaggi generici e fugaci sostituiscano azioni concrete. È tempo di ripartire subito, senza perdere altro tempo“, ammonisce il gruppo territoriale, ribadendo la necessità di “risposte serie e impegnate” per garantire un futuro migliore e più sicuro alla comunità.

Per il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, “Le immagini che stanno circolando in queste ore, relative alla brutale aggressione compiuta ad Avola (Sr) da alcune minorenni ai danni di una loro coetanea, mi hanno profondamente scosso. Non si può restare indifferenti davanti alla violenza cieca e alla banalità del male che traspare da questa ennesima, drammatica vicenda. Ancora più inquietante è il sospetto che si sia potuto trattare di aggressione a sfondo razziale ed il comportamento di chi, pur presente, ha scelto di non intervenire: ragazzi e ragazze che, invece di aiutare la vittima o chiamare la Polizia, hanno preferito filmare la scena, incitare le aggressioni, trasformando la sofferenza in uno spettacolo. Questo episodio impone una riflessione profonda sull’emergenza educativa che il nostro Paese sta attraversando. La mancanza di riferimenti, di esempi positivi, di comunità educanti sta generando una deriva che non possiamo più ignorare. È urgente un impegno collettivo, a tutti i livelli, dalla famiglia alla scuola, alle Istituzioni tutte,  per ricostruire una cultura del rispetto, della responsabilità e della solidarietà“.

Confido nel lavoro delle forze dell’ordine che stanno analizzando i filmati per identificare le giovanissime protagoniste di questo scempio.  Non possiamo mostrarci anestetizzati alla violenza come linguaggio unico. È fondamentale, allora, non solo una presa di coscienza personale, ma anche l’imposizione di condanne socialmente importanti: percorsi di recupero e di rieducazione che aiutino a comprendere la gravità delle proprie azioni. Solo così possiamo sperare di spezzare il circolo vizioso dell’indifferenza e dell’aggressività, offrendo ai nostri giovani un’alternativa concreta alla cultura dell’odio e del menefreghismo“, conclude Scerra (M5S).

Per il parlamentare regionale del M5S, Carlo Gilistro “Le immagini del brutale episodio di bullismo ad Avola, che ha visto protagoniste alcune ragazzine, ci atterriscono e ci obbligano a una riflessione profonda sull’emergenza educativa che riguarda le nuove generazioni. Scene di violenza inaccettabili, rese ancora più inquietanti dalla presenza di chi, invece di intervenire per fermare l’aggressione, si è limitato a filmare tutto con il proprio smartphone. Un chiaro segnale della deriva sociale a cui assistiamo ogni giorno“.

Il cattivo esempio – prosegue Gilistro – si diffonde ormai come regola attraverso la lente distorta dei social network, dove spesso la violenza viene spettacolarizzata e normalizzata. Non possiamo più rimanere a guardare. Occorre intervenire con decisione, prima che queste dinamiche diventino definitivamente parte della nostra quotidianità“.

Carlo Gilistro è autore di una legge già approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana che propone al legislatore nazionale una regolamentazione più attenta e rigorosa sull’uso dei dispositivi digitali da parte di giovani e giovanissimi.
È necessario – conclude – introdurre strumenti concreti per evitare l’abuso tecnologico, promuovere un’educazione digitale consapevole e restituire agli adulti il loro ruolo educativo. La scuola, la famiglia e le istituzioni devono lavorare insieme per ricostruire i valori fondamentali di rispetto, empatia e responsabilità“.


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