Non si placano le polemiche all’interno del Partito Democratico di Siracusa dopo il congresso di circolo del 30 maggio. Se l’assemblea si era svolta in un clima di apparente serenità, con nessuna delle due parti che aveva sollevato dubbi o perplessità sulle regole stabilite dalla Commissione Provinciale per il Congresso (CPC) e riprodotte anche per la votazione nelle segreterie cittadine, il risultato elettorale ha scatenato frizioni, soprattutto in merito all’utilizzo del voto online.
Al centro del contenzioso, un ricorso presentato da Bruno Marziano, che aveva chiest l’annullamento del voto. L’ex deputato regionale e sostenitore della candidatura di Maria Grazia Ficara (risultata sconfitta al termine del tanto contestato congresso), ha sollevato dubbi sull’impiego della modalità online, che avrebbe inciso significativamente sull’esito finale. Perplessità accolte dal commissario per il Congresso regionale, Nico Stumpo, che ha sottolineato come la possibilità di poter votare da remoto non è previsto in alcun comma del regolamento per il congresso, sottolineando però che questa possibilità possa essere “buona cosa”. Ma per il futuro.
Un ricorso che ha suscitato le ire dell’altra metà del Pd cittadino (visto che togliendo i voti online l’esito delle votazioni è finito in parità e anche in assemblea regge l’equilibrio) con i Giovani Democratici che più degli altri parlano senza mezzi termini di un ricorso strumentale, mosso da logiche di opportunità politica più che da irregolarità reali.
Infatti, come ricordato dagli stessi GD, il voto telematico era stato non solo previsto, ma anche già impiegato senza contestazioni durante il congresso provinciale. Per i GD l’annullamento del voto online rischierebbe di escludere centinaia di giovani, studenti e fuori sede dal processo democratico del partito.
Sulla vicenda è intervenuto Marco Greco, candidato alla segreteria regionale dei Giovani Democratici. “La questione del voto online impone una riflessione che va oltre il mero rispetto formale del regolamento. Sebbene la decisione assunta credo sia legittima — e il Commissario Stumpo non poteva che rilevare l’assenza esplicita di tale modalità nel regolamento regionale — ciò che appare particolarmente grave è che a numerosi giovani fuori sede fosse stato inizialmente comunicato che sarebbe stato possibile votare online, come già avvenuto durante il congresso provinciale, salvo poi ritrattare questa indicazione. Al di là delle decisioni assunte successivamente, il vero nodo critico è che le regole, una volta chiarite e condivise, non possono essere messe in discussione per convenienza. Soprattutto quando tale atteggiamento finisce per ledere i diritti politici delle ragazze e dei ragazzi più giovani, che, non ancora pienamente esperti delle dinamiche interne al partito, hanno agito in buona fede, confidando nella validità del proprio voto online, salvo poi vederselo annullare ex post.”
Anche Giuseppe Di Pisa, membro della Commissione regionale per il congresso dei Giovani Democratici, ha espresso forte preoccupazione in merito: “La mia riflessione va oltre il semplice rispetto del regolamento. Da anni ci battiamo affinché studentesse, studenti, lavoratrici e lavoratori fuori sede possano esercitare pienamente il proprio diritto di voto in ogni competizione elettorale. Per questo, vedere oggi l’annullamento del voto online in un congresso di circolo rappresenta per noi giovani una pagina amara. È come se ci venisse detto, ancora una volta, che non siamo pronti a partecipare attivamente alla vita politica della nostra terra. Trovo questa decisione fuori luogo, soprattutto alla luce del fatto che il voto online è stato regolarmente adottato anche nel congresso provinciale, senza sollevare contestazioni. Per un attimo avevamo sperato che il voto a distanza fosse diventato una prassi consolidata. Per questo invito con forza ad aggiornare il regolamento, integrando con chiarezza il voto online, così da garantire trasparenza, inclusività e partecipazione piena a tutte e tutti, evitando in futuro simili spiacevoli fraintendimenti.”
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