L’abbiamo sempre conosciuta per la sua bravura, la sua semplicità, la sua ironia e la sua leggerezza. Ma Caryn Elaine Johnson, conosciuta da tutti come Whoopi Goldberg, incontrata ieri al Teatro Comunale di Siracusa per la firma delle copie del suo libro “Bits and Pieces: My Mother, My Brother” (tradotto in Italia come Frammenti di memoria. Mia madre, mio fratello, ed. Longanesi), in compagnia del sindaco Francesco Italia, è apparsa ancor più autentica e spontanea di quando la vediamo sul grande e piccolo schermo.
“Frammenti di memoria” è un racconto intimo e toccante della formazione personale e artistica di Whoopi Goldberg, tra le case popolari di New York, l’amore per la famiglia, i successi sul grande schermo e il dolore per la perdita della madre e del fratello. Un memoir che riflette sulla resilienza, sull’identità e sulla forza dell’eredità familiare. Ha raccontato della sua infanzia complicata a New York, segnata dalle difficili condizioni di salute della madre: “Per due anni fu ricoverata in ospedale quando io ero piccola, fu un durissimo trauma”.
Ha poi ricordato la consacrazione nei ruoli che l’hanno resa famosa in tutto il mondo: “Non c’era una sola attrice afroamericana che non volesse fare la parte di Oda Mae Brown in Ghost. Credo che abbiano fatto tutte quel provino! Poi, solo grazie a Patrick (Patrick Swayze, morto nel settembre 2009), la parte andò a me. Lo porto nel cuore da sempre.”
Ma la Whoopi conosciuta dentro un caldissimo teatro, sempre con il suo immancabile sorriso e i dread con qualche capello bianco in più, ha voluto lanciare un messaggio ai tanti giovani presenti, esortandoli a non arrendersi mai:
“Non ho mai pensato di essere la più brava. Anzi! Anche adesso ci sono molte attrici più brave di me. Guardate lei” (indicando Lella Costa, presente tra le prime file), “ha una carriera teatrale che io mi sogno. Ma non mi sono mai arresa. Bisogna crederci sempre. Per essere credibili agli altri, dobbiamo prima esserlo con noi stessi.”
Molto toccante anche un momento della serata in cui alcune signore le hanno confidato che i suoi film e il suo sorriso sono stati un vero stimolo per superare momenti molto bui. E Whoopi, con la sua semplicità, è corsa subito loro incontro per un caloroso abbraccio.
Parla poco italiano, ama il cibo italiano — tantissimo — ma non chiedetele di mettersi ai fornelli: “Non sono proprio capace. Ma non che non sono capace di fare una parmigiana o una caponata… non sono proprio capace di cucinare nulla!”
Ironica, spontanea, Whoopi a cuore aperto.
Un successo oltre le previsioni. L’attrice premio Oscar ha conversato per circa un’ora con il sindaco Francesco Italia davanti a oltre 300 spettatori, non solo siracusani e molti venuti appositamente da altre città; più numerosi, alla fine, sono state le persone che si sono messe in fila compostamente per il firmacopie, durante il quale l’artista si è anche concessa per qualche foto.
“I siracusani hanno adottato Whoopi – il commento del sindaco – Ieri sera, al Teatro comunale, la grande attrice che vuole essere chiamata per nome è stata travolta dall’affetto del pubblico, rimasto in fila per due ore, fin quasi alle 22, per avere la firma sul suo libro e una foto. Si è creato un contatto magico, dovuto certamente alla grandezza del personaggio (uno dei pochi ad avere vinto tutti gli awards americani dello spettacolo) ma anche alla semplicità e all’empatia che l’artista riesce a trasmettere. Siamo felici del fatto che Whoopi definisca Siracusa “casa mia”, delle parole usate verso i siracusani e siamo ammirati dal suo stile composto e sobrio, di donna consapevole che non trasforma la notorietà in arroganza. E ci siamo commossi quando ha raggiunto alla sua poltrona, per abbracciarla, una spettatrice che ha raccontato di avere superato i momenti peggiori della sua vita anche grazie ai film di Whoopi. Ci piacerebbe averla più spesso tra noi e saremmo orgogliosi di considerarla una nostra concittadina
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