La quarta dose al momento indicata per le categorie fragili, potrebbe diventare un richiamo da fare periodicamente già da questo autunno. A dirlo è Gaetano Scifo, infettivologo ed ex primario del reparto di Malattie infettive all’ospedale Umberto I di Siracusa.
Il via libera al siero per i pazienti fragili è arrivato qualche giorno fa dalla Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), secondo cui per i pazienti immunocompromessi la quarta dose equivarrebbe alla dose booster offerta alla popolazione generale: un primo richiamo a seguire appunto il ciclo primario ‘2+1’. L’indicazione degli esperti è che venga somministrata con vaccini a mRna, negli stessi tempi del booster per tutti.
“La copertura con una quarta dose è decisamente più alta”, dice Scifo. L’infettivologo siracusano parla di una “road map” che potrebbe portare all’estensione dell’ulteriore dose di vaccino prima per i sanitari e poi per gli over 75, così come sta succedendo nel Regno Unito.
La quarta dose potrebbe essere realtà presto anche per gli immunocompetenti, ma probabilmente sotto forme diverse: “Si stanno studiando altre forme di vaccinazioni per un richiamo in cui si somministrerà una versione di vaccino un po’ più aggiornata rispetto alla proteina spike che è stata somministrata facendo riferimento al ceppo iniziale di Wuhan”.
Sotto il fronte dei vaccini, però, a Siracusa si sta registrano un calo nei numeri, soprattutto tra i più giovani, nonostante l’arrivo di Novavax (il vaccino che avrebbe dovuto convincere anche i più diffidenti). Ormai vengono somministrati un centinaio di vaccini giornalieri e poche prime dosi. Si va incontro all’estate quando, come si sa, il vaccino continuerà a circolare ma in forma più lieve. A settembre si vedrà.
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