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Alti livelli di Pm 2,5 a Siracusa. L’Arpa: “colpa dei fuochi d’artificio”

Anche i fuochi, apparentemente innocui, emettono grandi quantità di sostanze nell'atmosfera e a volte causano gravi inquinamenti atmosferici

Stavolta la responsabilità per la pessima qualità dell’aria a Siracusa, almeno in questi primi giorni del 2024 non è addebitabile alle auto. E nemmeno alle industrie. Quindi stavolta nulla possono fare le targhe alterne, le piste ciclabili, i bus o scarichi più o meno irregolari dei depuratori.

Nel mirino ci sono i fuochi d’artificio e i petardi che hanno caratterizzato i primi giorni dell’anno. Almeno è questo che evidenziano i dati rilevati da Arpa. I fuochi d’artificio, infatti, possono causare problemi di salute (in particolare disturbi respiratori) perché rilasciano nell’atmosfera particolato (Pm), anidride solforosa, metalli pesanti e perclorati. E quindi anche i fuochi, apparentemente innocui, emettono grandi quantità di sostanze nell’atmosfera e a volte causano gravi inquinamenti atmosferici. Che poi basta scorrere la lista dei composti chimici e dei materiali più utilizzati per produrli per comprendere il succo del discorso: acido gallico, antimonio, clorato di potassio, mercurio, pece, zolfo e un’altra serie di ingredienti più o meno tossici.

“La stazione in cui si sono evidenziati questi picchi è quella di Siracusa Verga, registrati l’1, il 2 e il 5 gennaio – spiega Anna Maria Abita, direttore dell’Uoc Qualità dell’aria di Arpa Sicilia -. Queste situazioni però, in cui il Pm 2,5 è molto alto e in rapporto pari quasi a 1 con il Pm 10, possono essere correlabili ai classici botti di Capodanno. Come dimostrato in situazioni analoghe verificate in aperta campagna. C’è poi un picco anche in altre stazioni, ma decisamente più basso: Teracati, per esempio, o Pantheon, qui il Pm 2,5 non ha valori tanto elevati a Capodanno e quindi risente del traffico. Altre concentrazioni rilevanti, seppur più basse, alla Pizzuta. Sempre il primo giorno dell’anno”.

Ora, però, sembrerebbe prematuro se non azzardato o eccessivo addebitare responsabilità esclusivamente ai fuochi d’artificio – seppur esplosi quotidianamente, intorno alla mezzanotte, da anni – per le 126 giornate di sforamento nel 2023, ma la dirigente promette risposte a breve anche in questo versante: “contiamo di uscire con un report sul 2023 entro la fine di gennaio”.

Nel frattempo palazzo Vermexio potrà valutare gli interventi più o meno diretti sul traffico. Senza il paravento dei fuochi.


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