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Amministrative a Siracusa. L’Mpa non si nasconde, Di Mauro: “il voto disgiunto da Messina potrebbe venire fuori”

"Bisogna consumare due passaggi: coinvolgere tutta la lista ad accettare la candidatura e attendere che Messina stesso riavvii il tavolo del centrodestra"

L’Mpa sosterrà il centrodestra unito in questa campagna elettorale. Ma non nega che il voto disgiunto possa essere una caratteristica di questa tornata elettorale. Inutile girarci attorno, lo si dice da tempo. Ferdinando Messina sta provando a riunificare una coalizione litigiosa ma non è facile. E se la presenza ingombrante dei Gennuso (Pippo e Riccardo) da un lato ha permesso all’ex consigliere di essere individuato quale nome di sintesi, dall’altra crea qualche malumore di troppo. Almeno all’interno di una delle liste sulla carta elettoralmente più forti. Roberto Di Mauro, coordinatore cittadino del partito, non si nasconde.

L’Mpa ha deciso: sostegno a Messina. Che vuol dire centrodestra unito. È un sì convinto?

“Dovrebbe esserlo, perché dopo l’incontro con il presidente della Regione siamo usciti con il simbolo. Ma devo parlare al condizionale perché bisogna consumare due passaggi: coinvolgere tutta la lista ad accettare la candidatura e attendere che Messina stesso riavvii il tavolo del centrodestra per rimettere tutto a posto dopo il disastro dell’ultima riunione provinciale”.

La scelta del candidato unitario non è stata semplice. Anche Mpa preferiva andare altrove e, ufficiosamente, preferiva Assenza. Qualcuno all’interno della lista ha anche ipotizzato un voto disgiunto. 

“Potrebbe avverarsi, ma non è nel nome di Messina bensì nel metodo e nel modo in cui è stato imposto alla coalizione. Ho partecipato a tutti i tavoli provinciali, questa imposizione non è stata gradita da tutti ma ribadisco: l’on. Carta ce la sta mettendo tutta e con me e Assenza abbiamo messo assieme una bella lista di qualità e quantità. Il voto disgiunto però potrebbe venire fuori”.

Pensa che il centrodestra possa vincere al primo turno?

“La presenza del presidente della Regione è stata determinante per rimettere dentro gruppi importanti, se fosse riuscito a farlo nella sua interezza potrei dire con certezza che avremmo vinto al primo turno. Ma per qualche voto disgiunto rischiamo di arrivare al ballottaggio”.

Cosa vuole dire a Bandiera, che ha deciso di staccarsi da Forza Italia. E potrebbe essere il destinatario del voto disgiunto del centrodestra?

“L’elemento che ci manca di più è proprio lui, avrebbe potuto fare un passo indietro ma è la parte offesa e non entro nel merito della sua scelta. Se ci fosse stato anche Bandiera, però, posso sbilanciarmi e dire che avremmo vinto in prima battuta”

Si dice il peccato ma non il peccatore. C’è chi dice che Mpa sarebbe stata unita con Bandiera candidato unitario.

“Non posso dirlo, perché non ci siamo ancora riuniti, lo faremo tra oggi e domani ma in attesa di questo tavolo delle trattative. In un passaggio delle 8 sedute fatte a livello provinciale, mentre nessuno voleva fare un passo indietro, Gianmarco Lo Curzio (Nuova Dc) chiese di lavorare sul programma e ne venne fuori uno discreto che parlava di Prg, teatro comunale, piste ciclabili. Italia, se proprio deve farle per raggiungere il chilometraggio, può pensare pure al vicolo III alla Giudecca”.

Anche Bonomo ha deciso di prendere un’altra strada lasciando il ruolo di coordinatore provinciale e il partito stesso. E sta con Garozzo. Vuole dire qualcosa pure a lui?

“A un certo punto si voleva innescare un malinteso tra noi, ma io e Mario ci siamo lasciati in buoni rapporti. Ha fatto una scelta diversa ma fa parte di quegli elementi che mentre il tavolo delle trattative stava per raggiungere un accordo decise assieme agli altri 3 ex deputati di creare questo mal di pancia che ci ha portato a diversi dubbi a 4o giorni dalle elezioni. Con Carta e Assenza, lo zoccolo duro del partito, abbiamo deciso di restare nel centrodestra, ma dira da adesso che abbiamo deciso al 100% sarebbe una bugia”.


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