In tendenza

Amministrative, Siracusa verso il ballottaggio: Italia festeggia, Messina no

Il ballottaggio tra 2 settimane

Ferdinando Messina e Francesco Italia sono al ballottaggio, ma gli stati d’animo sono diametralmente opposti: uno è deluso, l’altro raggiante; Renata Giunta deve fare i conti con i 5 Stelle nuovamente scomparsi dalla scena politica locale e con un malcontento sommerso del Partito democratico; Edy Bandiera gongola, più che altro perché è stato determinante nel far perdere il centrodestra che non lo ha preferito; Giancarlo Garozzo si lecca le ferite, con un risultato che lo vede penalizzato nel disgiunto ma con la propria lista che ha fatto il proprio dovere tornando in Consiglio; Mangiafico e Trigilio non possono essere contenti considerato il risultato così basso rispetto ad attese diverse. E poi Aziz, che intercetta i voti che si attendeva riuscendo anzi a doppiare la lista.

Centrodestra: La coalizione conquista il premio di maggioranza, ma Messina perde ben 8 punti percentuali rispetto alle liste, una storia già vista 5 e 10 anni fa con Ezechia Paolo Reale. Evidentemente il candidato non piace e non tira, lo sapevano tutti e lo sapeva pure Messina che ha puntato non a estendere il proprio elettorato ma a consolidarlo tenendo la barra dritta fino al naufragio domenicale. Quasi a sorpresa, però, i voti persi da Messina non sono andati “a imbuto” solo su Bandiera ma sono finiti in larga parte su Italia.

Sindaco uscente: C’è poco da aggiungere a un dato palese: Francesco Italia è al 23,89%, mentre le liste si fermano al 18%. Parliamo di quasi 6 punti guadagnati e una stima immutata della città, se non migliorata rispetto a 5 anni fa quando aveva preso il 19,6%. Vuol dire che Italia è la migliore proposta politica al momento secondo i cittadini che scelgono al di là delle liste. E dovrà vedersela al ballottaggio, il momento che lo favorisce di più: uno contro uno con un vantaggio evidente.

Renata Giunta: Il Movimento 5 Stelle è scomparso dal Consiglio comunale, il Pd è ancora vivo e ci si attende un risultato eccezionale soprattutto da Massimo Milazzo. Ora il Partito democratico dovrà vedersela con le correnti interne che volevano puntare ancora su Italia. Però la Giunta alla prima esperienza politica riesce a prendere 2,5 punti percentuali in più rispetto alla coalizione. E ha detto no a Italia e no a Messina. Ma non sono tutti d’accordo con questa strategia.

Edy Bandiera: è felice, ha vinto la sua battaglia personale contro il centrodestra recuperando quasi 3 punti percentuali rispetto alle liste: non tanto come ci si attendeva ma quanto basta per far perdere il prescelto Messina. E ora vuole le scuse di Schifani e del centrodestra, che non arriveranno. E si vedrà. E in aggiunta… è entrato con una lista in Consiglio comunale. Tanta roba.

Giancarlo Garozzo: è partito tardi in questa campagna elettorale, non è riuscito a convincere i siracusani e la composizione delle liste è stata burrascosa (Officina civica si è disgregata, sono state fatte scelte diverse). La sua, Fuori Sistema, ha retto ed entra in Consiglio, le altre deludono. E lui perde voti a favore di Italia o Giunta. Non è disperato, ha accarezzato l’idea di rifare il sindaco ma non era tra le priorità e lo si è notato in questa campagna elettorale condotta sottotono.

Michele Mangiafico: lui è partito prestissimo, si attendeva di più, ma non deve mollare. È stato l’unico pungolo all’amministrazione comunale dopo la caduta del Consiglio. Però deve forse decidere di unirsi in coalizione, magari in vista delle prossime Provinciali. Da soli non si va da nessuna parte

Roberto Trigilio: l’effetto De Luca vale solo per De Luca. Il resto è il 2,73%. Niente di nuovo sotto il sole delle Amministrative.

Aziz. I Vespri siracusani allo 0,43, Aziz all’1%. Già questo per lui è un successo. Il casino era una boutade e tale resta, ma è apparso come la versione folkloristica della campagna elettorale.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni