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Barca a vela quasi affondata, diportisti salvati dalla Guardia Costiera di Augusta

I militari hanno salvo i tre diportisti, fradici ed infreddoliti, lasciando alla deriva la barca a vela a causa dell’impossibilità di rimorchiarla

Nel pomeriggio di ieri, alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Augusta è giunta una chiamata di soccorso, con cui si segnalava che tre diportisti, partiti con una barca a vela dalla località Agnone Bagni nel Comune di Augusta, non avevano fatto ritorno.

La sala operativa ha tentato di contattare telefonicamente i diportisti, i cui numeri di cellulare erano stati forniti dal segnalante, ma le telefonate, squillanti, andavano a vuoto. Immediatamente, è stato disposto l’intervento di un’unità navale militare in forza alla Guardia Costiera di Augusta, la motovedetta CP 879, oltre che di una dipendente autopattuglia, richiedendo altresì l’intervento di un’altra unità navale militare alla Capitaneria di Porto di Catania, la motovedetta CP 328.

La motovedetta CP 879 ha iniziato a perlustrare il versante sud rispetto alla località Agnone Bagni, mentre la motovedetta CP 328 ha iniziato a perlustrare il versante nord. Le condizioni del mare erano molto proibitive, con vento molto teso e mare agitato. Nel frattempo, l’autopattuglia ha raggiunto la zona.

L’equipaggio della motovedetta CP 328 ha scorto la barca a vela, proprio al largo di Agnone, ormai in procinto di affondare a causa delle cattive condizioni meteo-marine, traendo in salvo i tre diportisti, fradici ed infreddoliti, e lasciando alla deriva la barca a vela a causa dell’impossibilità di rimorchiarla poiché, ormai, al termine delle operazioni di recupero dei pericolanti, in stato di semi-affondamento, con lo scafo a mezz’acqua.

I tre diportisti sono quindi stati condotti dalla motovedetta CP 328 nel porto di Catania, per le eventuali cure del caso. Della presenza di tale imbarcazione alla deriva se n’è dato avvertimento diramando un avviso ai naviganti. Il positivo epilogo della vicenda, con l’operazione “Mare Sicuro” che ormai sta volgendo al termine, non esime dal dover raccomandare, ancora una volta, di prestare massima attenzione allo stato del mare e del tempo, oltre che di recare sempre seco dei telefoni cellulari e, se autorizzati, anche degli apparati portatili rice-trasmittenti, e di non avventurarsi in mare nel momento in cui le condizioni meteo-marine dovessero volgere al peggio.


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