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Crollo del Palajonio ad Augusta: i Carabinieri sequestrano l’area

È stato sottoposto a sequestro penale il cantiere del Palajonio, interessato questa mattina dall’improvviso e grave cedimento di tutta l’arcata di legno del tensostatico

È stato sottoposto a sequestro penale il cantiere del Palajonio, interessato questa mattina dall’improvviso e grave cedimento di tutta l’arcata di legno del tensostatico, che è crollato sull’asfalto. I Carabinieri di Augusta, dopo aver informato dell’accaduto la Procura di Siracusa, nel primissimo pomeriggio hanno apposto i sigilli ai cancelli esterni della struttura di via Bruno Buozzi, dopo essere intervenuti una prima volta nell’immediatezza del crollo che è avvenuto a pochissima distanza dalla caserma e ha prodotto un grande tonfo avvertito dai vicini.

I militari hanno identificato gli operai e i tecnici e avviato le indagini per cercare di capire cosa sia successo, al momento non è chiaro cosa abbia provocato l’immane crollo. Sarà un perizia tecnica a chiarire le cause, se ci sia stato cioè  un problema strutturale dell’impianto o se a causare il crollo possa essere stato  un errore tecnico effettuato durante lo svolgimento dei lavori o una qualche manovra errata della grossa gru presente stamane nel cantiere.

Quello che è certo è che è stata una tragedia sfiorata, perché  nessuno degli operai al lavoro è fortunatamente rimasto coinvolto, mentre un furgoncino e un auto privata sono stati parzialmente schiacciati dall’arcata finitagli addosso. E si tratta  di un disastro per la città. Lo definisce così il sindaco Giuseppe Di Mare che questa mattina  si è recato nel cantiere dove sono stati immediatamente sospesi i lavori dopo l’accaduto. “Anche se non è usuale il Comune potrebbe decidere di incaricare uno specialista per fare effettuare  una  perizia  tecnica e capire cosa sia accaduto– ha detto- stiamo parlando di un disastro per la città, quindi è giusto che venga trattato da disastro e che si faccia più chiarezza possibile. Metteremo comunque  il massimo impegno per ridare alla città la struttura  nei tempi necessari che, ovviamente, sono diversi rispetto  a quello che stavamo facendo”. Cambia, infatti, la natura dei lavori che, una volta conclusa l’indagine, si dovranno andare a fare e che non riguardano più l’ampliamento e riqualificazione di una struttura già esistente, ma la creazione di una nuova.


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