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Deposito di Gnl ad Augusta, il presidente dell’Adsp: “va realizzato, deve essere autorizzato dalla Regione”

Di Sarcina si è detto favorevole alla realizzazione del deposito di gas naturale liquefatto su cui sembra essere calato il silenzio dopo la presentazione del progetto in Consiglio comunale quasi due anni fa

“Il Gnl è un prodotto, per quanto complesso, assolutamente gestibile, in altri paesi lo trattano da tantissimi anni senza nessuna ansia e quando io ho appreso, venendo qui, che c’era un progetto in corso sul Gnl, ho assolutamente incoraggiato questo  procedimento, che però non dipende soltanto da noi e deve essere autorizzato dalla Regione siciliana”. Questo lo stato dell’arte sulla realizzazione del deposito di stoccaggio di Gas liquefatto naturale, -previsto da una direttiva europea nel porto “core” di Augusta entro il 2025 e su cui sembra essere calato il silenzio dopo la presentazione in Consiglio comunale quasi due anni fa del progetto voluto dall’Autorità di sistema orientale del mare di Sicilia orientale – così come lo ha illustrato il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina che, nella conferenza stampa di fine anno, ha parlato di soluzione  che non può che essere incoraggiata.

 “Forse è un prodotto di transizione ma nel quale si deve credere – ha aggiunto- addirittura in questo momento di crisi energetica i porti stanno realizzando queste navi depositi galleggianti per aiutare il  paese ad avere le riserve energetiche anche se piccole e in una fase che ci vedrà andare verso una transizione green completa, il carburante delle navi va  sempre più verso il Gnl. I nuovi ordini   delle  navi crociera e anche di alcune di risulta commerciali sono, appunto, orientate al Gnl”.

Secondo il numero uno dell’Adsp subiranno gli effetti negativi in termini di traffico i porti che non saranno capaci di fare bunkeraggio con il Gnl, tra questi c’è Messina, che proprio nei mesi scorsi è  andato in direzione opposta allo scalo megarese rinunciando a realizzare un deposito già previsto.

Per Di Sarcina, dunque, la realizzazione del deposito di Gnl nella rada megarese, anche così com’è stata prevista, e un’idea “positiva e smart perché permette di fare carburante anche facendo raggiungere la bettolina alla nave. Non è detto che la nave debba raggiungere il pontile, si può fare anche bunkeraggio fuori costa” e il problema della sicurezza – sollevato da più parti soprattutto dagli ambientalisti per la vicinanza dell’ impianto, che dovrebbe nascere nel pontile consortile, ai serbatoi di petrolio della zona industriale – “non esiste. Quando lavoravo a La Spezia ho fatto il bunkeraggio ship to ship in porto, con la bettolina, tra le proteste generali per dimostrare che era una cosa fattibilissima- ha sottolineato-  Dieci anni fa sono andato a visitare in Norvegia degli impianti di Gnl: lì detassano addirittura coloro i quali usano il Gnl rispetto ai carburanti fossili tradizionali, perché inquinano nettamente meno e non sono per niente meno sicuri. Bisogna fare, come sempre, le cose bene, perché si può creare un incidente di grande dimensioni anche con i prodotti tradizionali, siccome le tecnologie esistono, siccome il mondo lo fa non dobbiamo spaventarci, ma – ha concluso Di Sarcina – andare avanti perchè prima o poi le navi saranno a Gnl e  ci dovremo porre la domanda  di come fare a bunkerare”.


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