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Emergenza caldo: a Palazzolo e Priolo i sindaci vietano lavori edili con temperature sopra i 35°

Al corpo di Polizia municipale il compito di verificare il rispetto del divieto

Il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, e di Priolo Pippo Gianni hanno fatto ricorso alla potestà di adottare provvedimenti “contingibili e urgenti” al fine di tutelare la salute e l’igiene pubblica e ha emanato un’ordinanza con cui dispone il divieto di svolgere attività lavorativa nel settore delle costruzioni in presenza di temperature superiori ai 35 gradi. Divieto impartito con efficacia immediata e fino al 31 luglio. Al corpo di Polizia municipale il compito di verificare il rispetto del divieto.

Le due amministrazioni comunali hanno preso in considerazione la necessità, per tutte le aree o zone del territorio interessate dallo svolgimento di attività lavorativa nel settore delle costruzioni in condizioni di esposizione prolungata al sole, di emanare un provvedimento a tutela della salute e igiene pubblica finalizzato a ridurre l’impatto dello stress termico ambientale sulla salute e, quindi, i rischi cui è esposto il relativo personale, evitando così conseguenze gravemente pregiudizievoli;

Inoltre emerge la necessità, interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore delle costruzioni con esposizione prolungata al sole, di disporre divieti in fasce orarie e comunque, fin quando permarranno temperature oltre il limite previsto dalle norme, in presenza di temperature oltre i 34 gradi, rilevate dal sito http://www.sias.regione.sicilia.it/.

Da qui le ordinanze per vietare il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle 11 con efficacia immediata e fino al 31 luglio nel settore delle costruzioni e fin quando ci si trovi in presenza di temperature oltre i 34 gradi.

“Sono incoraggianti i segnali che scaturiscono dall’adozione, da parte di due sindaci della provincia, – Gallo per Palazzolo e Gianni per Priolo – di ordinanze che di fatto accolgono quanto da tempo perorato in tema di sicurezza nei cantieri – dice il segretario Generale Fillea Cgil Salvo Carnevale – La questione è quella legata al caldo, e alle temperature elevate che non consentono di garantireappunto – la sicurezza sul posto di lavoro. Nei fatti le due ordinanze sindacali prevedono che superati i 35 gradi (che una nota congiunta di Inps-Inail del luglio del 2022 ha precisato possano essere anche solo percepiti), in assenza di misure in grado di mitigare il rischio da colpo di calore (es. turni in orari diversi da quelli ordinari), le attività devono essere sospese e le imprese devono richiedere la cassa integrazione ordinaria. Le ordinanze rafforzano principi fondamentali (quale la valutazione oggettiva del meteo e delle stazioni di misurazioni ufficiali) e impongono restrizioni nel settore edile durante questa fase di particolare calore. È chiaro come vengano di fatto rafforzati controlli e fungano da potente deterrente facilitando le richieste di cassa integrazione riconoscendo, di fatto, il valore della contrattazione territoriale per le modifiche degli orari di lavoro. Finalmente cominciamo a raccogliere i frutti di anni di impegno della Fillea Cgil per tutelare la salute dei lavoratori edili. L’adozione di tali ordinanze da parte di due sindaci che ringraziamo per la straordinaria sensibilità e che dimostra come si possa essere rivoluzionari con atti amministrativi vicini alle istanze del lavoro, ci induce a sperare che tali provvedimenti possano fare da apripista scatenando un effetto domino, adottando simili atti, nei confronti di altre Amministrazioni comunali della provincia. Atti non più rinviabili, si può fare subito. Serve ora!Quella di oggi è stata una bella giornata per i lavoratori edili”.


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