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Frutta nelle Scuole, Vinciullo interroga l’Ars: “Perchè frutta e verdura importate dalla Puglia, e non quelle siciliane?”

L’On. Prof. Vincenzo Vinciullo, Vice Presidente della Commissione “Affari Istituzionali” all’Ars, ha presentato il 31 marzo scorso un’Interrogazione al Presidente della Regione, all’Assessore Regionale alla Istruzione e Formazione Professionale e all’Assessore Regionale alle Risorse Agricole ed Alimentari, in merito alla “Distribuzione agli alunni delle scuole siciliane di frutta proveniente da altre regioni nel progetto “Frutta nelle Scuole” – Reg. (CE) n. 1234/2007 del 22 Ottobre 2007 del Consiglio e Reg. (CE) n. 288/2009 del 7 aprile 2009 della Commissione. Anno scolastico 2009-2010”.

Vinciullo sottolinea nell’atto ispettivo che il Programma “Frutta nelle Scuole” è finalizzato a sostenere il consumo di prodotti ortofrutticoli, mediante la distribuzione di frutta e verdura distribuite ai bambini negli Istituti scolastici.

“Tale programma, voluto dalla Commissione Europea, è stato immediatamente, e con lo stesso spirito, recepito dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dal Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali che ne hanno condiviso totalmente la motivazione e ciò a causa dello scarso consumo di frutta e verdura da parte dei nostri bambini – spiega il deputato regionale – Il programma attivato ha coinvolto oltre 700.000 bambini delle scuole primarie e la distribuzione del prodotto è stata curata direttamente dal soggetto aggiudicatario del bando di gara in accordo con gli istituti scolastici”.

A quanto lamentano le Associazioni di categoria, sarebbero state utilizzate però frutta e verdura provenienti dalla Regione Puglia e non, invece, dalla Regione Sicilia, “come sarebbe stato logico anche in considerazione della gravissima situazione che sta attraversando l’agricoltura siciliana, ormai giunta al capolinea”, denuncia il deputato regionale.

Per questo motivo Vinciullo chiede nella sua Interrogazione: “se risponde a verità, quanto denunciato dalle associazioni di categoria dei produttori agricoli siciliani e cioè che sarebbe stata utilizzata frutta e verdura non siciliana, se non sia utile e improcrastinabile nominare degli ispettori nelle varie province dell’Isola per accertare se quanto denunciato è rispondente al vero, se non sia necessario e urgente intervenire sulla ditta che si è aggiudicata la distribuzione del prodotto per invitarla, nei limiti consentiti dalla Legge, a distribuire negli Istituti scolastici siciliani, prodotti coltivati nella nostra Isola ed infine se non ritengono opportuno verificare se sono stati utilizzati prodotti ortofrutticoli freschi, nel rispetto del carattere di stagionalità e di territorialità, privilegiando prodotti di qualità certificati (D.O.P, I.G.P., Biologici) e/o prodotti ottenuti con metodi di produzione integrata certificata, così come era nella volontà della Commissione Europea”.


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