In tendenza

Il Cumo di Noto cerca un addetto stampa: ma deve aver diretto un giornale e lavorato in tv

Tanto da ridire sui requisiti che sembrano eccessivi e forse anche troppo specifici ma per nulla peculiari

Il Consorzio Universitario del Mediterraneo Orientale, che ha sede a Noto, ma di cui fanno parte soci pubblici, come appunto i Comuni di Noto, Avola, Pachino, Rosolini e Portopalo di Capo Passero, e soci privati, come il Cenacolo Domenicano, la Banca di Credito Cooperativo di Pachino e, da pochissimo, anche la Diocesi di Noto, cerca un addetto stampa e lo fa pubblicando un’apposita manifestazione di interesse con cui invita gli eventuali giornalisti interessati a ricoprire l’incarico a candidarsi, inviando una serie di documenti, tra cui appunto il curriculum, per poi procedere alla loro valutazione e prevedere anche un colloquio.

Questa non può che essere una bella, bellissima notizia. Lo è per il momento in cui arriva, dopo una pandemia che ha cambiato modi di fare e fatto saltare posti di lavoro. Lo è anche per lo scopo finale, perché riconosce l’importanza dell’avere un giornalista a guidare un delicato e strategico ufficio come è, appunto, l’ufficio stampa.

Ma è nel leggere in maniera più approfondita la manifestazione di interesse che, l’entusiasmo iniziale comincia a diminuire e, a dirla tutta, anche a far pensare male.

Nulla da dire sulla natura dell’incarico, sull’oggetto e sulla descrizione dell’incarico che, di fatto, prevede lo svolgimento di attività che sono insite nel lavoro dell’addetto stampa (comunicati stampa, supporto alle strategie comunicative, realizzazione di servizi giornalistici e organizzazione delle conferenze stampa e via dicendo).

Qualcosa da ridire, anzi da approfondire, sulla questione compenso, ma solo perché senza qualcosa che specifichi l’impegno è difficile dire se 12.000 € l’anno lordi siano pochi o addirittura tanti.

Tanto da ridire, invece, sui requisiti che sembrano eccessivi e forse anche troppo specifici ma per nulla peculiari. Premesso che l’albo dei Giornalisti è unico, diviso poi in sezioni (Professionisti e Pubblicisti), il requisito dei 10 anni di iscrizione può essere giustificato in chiave di esperienza, seppur metterebbe fuori gioco tanti colleghi. Poi è richiesta la direzione di testate giornalistiche, l’aver lavorato in emittenti televisive regionali o nazionali, oltre a un’esperienza pluriennale nel settore dei media on-line. A questi si aggiungono una serie di requisiti chiaramente normativi e che escludono conflitti di interessi e incompatibilità. Strano che, vista l’esplicita con cui si richiedono alcuni requisiti, non se ne trovi nessuno riferito, che noi sappiamo, ad esperienze in altri enti o consorzi universitari o, perché no, in amministrazioni pubbliche.

La manifestazione di interesse prosegue con i riferimenti sulle date di consegne e su come sarà conferito l’incarico, con la clausola – ormai di moda – che il “Consorzio si riserva la facoltà di non procedere al conferimento dell’incarico per ragioni di pubblico interesse”, e che l’apposita commissione nominata per i colloqui terrà conto anche della conoscenza del territorio da parte dei candidati.

L’avviso è stato già segnalato all’Assostampa, con la speranza che vengano apportate le modifiche opportune, anche perché nel calderone dei social l’avviso è finito su pagine nazionali e i commenti negativi (per usare un eufemismo) si sprecano. Peccato, ma non demordiamo.

Restano le buone intenzioni.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni