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Il neo commissario di Ias, Giovanna Picone: “via al piano industriale”

Il commissario ha anche parlato dell'autorizzazione integrata ambientale congelata a seguito dell'inchiesta della Procura di Siracusa

Il commissario dell’Ias di Priolo Giovanna Picone, nella prima riunione del tavolo tecnico convocato nella prefettura di Siracusa dal presidente della Regione, Renato Schifani, sul futuro del depuratore di Priolo al centro di una inchiesta giudiziaria per disastro ambientale, ha delineato i prossimi passaggi per la gestione dell’impianto. “Si inizierà da una ricognizione dello stato dell’arte. Da lì si partirà con un piano industriale e quindi cercheremo di riqualificare prima possibile questa zona nel rispetto delle normative vigenti della salute e dell’ambiente ma soprattutto nel rendere sostenibile questa realtà che oggi è una realtà importantissima sia per l’indotto industriale che per l’indotto occupazionale”.

Le aziende del Petrolchimico di Priolo che scaricano i fanghi industriali nel depuratore Ias di Priolo hanno nei loro piani la realizzazione di propri impianti di depurazione per cui l’Ias si troverebbe senza i principali utenti, gli altri sono i Comuni di Priolo e Melilli che sversano i reflui civili. “La prima attività sarà la verifica di chi adesso scaricherà all’interno di questo depuratore – ha detto Picone- perché togliendo le quattro grandi aziende verranno liberati degli spazi che potranno essere destinati anche delle realtà pubbliche. Poi cosa bisogna fare per cercare di sfruttare al massimo quell’area e renderla produttiva con interventi che vadano nel rispetto dell’ambiente”.

Il commissario ha anche parlato dell’autorizzazione integrata ambientale congelata a seguito dell’inchiesta della Procura di Siracusa. “L’Aia non è sospesa. Per assurdo – ha detto Picone – oggi forse è stato un bene che non si siano ottemperate quelle prescrizioni perché si parla di una fotografia che non è più quella di oggi, quindi significava andare a fare delle infrastrutture per ottemperare a delle prescrizioni che magari non sarebbero più servite. Dovremo decidere se va sistemato o rifare un impianto ex novo. Sarebbe un peccato tenere un impianto così grosso soltanto per due Comuni”.


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