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La morte dell’agricoltore a Pachino. Aula occupata dai consiglieri comunali per protesta contro “una sanità al collasso”

"Rimaniamo in presidio confidando nella vicinanza ed in un tempestivo intervento del rappresentante del Governo"

L’aula consiliare di Pachino occupata per protesta contro “una sanità al collasso” nel sud-est Siciliano. Un gruppo di consiglieri comunali di Pachino ha trascorso la notte in presidio di protesta occupando l’aula a seguito della tragica morte del 38enne Sebastiano Morana, deceduto il 1° febbraio, dopo essersi recato ed aver atteso al Pte senza trovarvi alcun medico.

“La comunità di Pachino vive da tempo continue emergenze sanitarie, come la mancanza/carenza di servizi essenziali quali guardia medica, consultorio, Pte e Pta – dicono i consiglieri Salvatore Avolese, Davide Fronterrè, Barbara Fronterrè, Ruggero Lupo, Angelo Pantoni, Emiliano Ricupero e Alessia Tropiano rimasti in presidio in rappresentanza dell’intero organo consiliare, in una nota firmata anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Gambuzza – Per questo, nell’ultimo anno, abbiamo manifestato e protestato più volte senza ricevere risposte e soluzioni da parte dei vertici dell’ Asp”. Anche l’interlocuzione intrattenuta dal sindaco con i vertici dell’Asp per segnalare queste problematiche non ha avuto, purtroppo, il giusto riscontro.

Consideriamo la tragica morte del nostro giovane concittadino, Sebastiano Morana, l’estrema dimostrazione di un territorio abbandonato sotto il profilo sanitario – ancora i consiglieri – Non avendo ricevuto dai vertici Asp tempestive rassicurazioni circa la fine di questa vera e propria emergenza sanitaria abbiamo deciso, in qualità di Consiglieri Comunali appartenenti a diversi schieramenti politici, di intraprendere all’unanimità questa forma di protesta, inviando contestualmente al Prefetto di Siracusa una richiesta d’intervento presso le autorità sanitarie regionali e aziendali. Tale protesta è ancor più giustificata dalle comunicazioni del Direttore del Distretto Sanitario di Noto, che ha evidenziato come la carenza di personale medico renda impossibile risolvere l’emergenza. Riteniamo, invece, che una migliore organizzazione gestionale possa garantire più equità nei servizi sanitari di un territorio che conta venticinquemila abitanti (oltre un poderoso afflusso turistico). Rimaniamo in presidio confidando nella vicinanza ed in un tempestivo intervento del rappresentante del Governo. Stiamo lavorando, con l’aiuto delle forze politiche, sociali e sindacali ad una petizione/manifestazione popolare a difesa del fondamentale diritto alla salute”.


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