con il campione paralimpico di cronociclismo Corrado Toro e col coach Francesco Rubino

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L’elicottero a Pantalica aveva urtato i cavi dell’alta tensione, poi l’atterraggio d’emergenza

Ferito, quando i mezzi di soccorso lo hanno raggiunto, il pilota è stato poi trasferito in una vicina struttura sanitaria

“L’elicottero ha avuto un’avaria durante il volo, ma per fortuna il pilota è vivo”. Lo ha detto ad Agi l’assessore al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, Elena Pagana, che ha raggiunto la prefettura di Siracusa per coordinare le ricerche del velivolo disperso mentre era impegnato nelle operazioni di spegnimento di un incendio nel Siracusano: “è riuscito ad atterrare e sono doppiamente felice per lui e dopo giorni come questi in cui si è lavorato sotto stress e senza sosta. Non si è fermato nessuno un attimo. Dobbiamo prima compiere delle verifiche e poi stabiliremo con esattezza cosa è accaduto”.

Il pilota Gianfranco Gurrisi dell’elicottero del servizio antincendio Falco 8, in forza al Corpo forestale della Regione Siciliana, di cui non si avevano più notizie era stato localizzato in prossimità della riserva di Pantalica. Ferito, quando i mezzi di soccorso lo hanno raggiunto, lo hanno trasferito in una vicina struttura sanitaria. Il velivolo, impegnato in un’operazione di spegnimento, ha urtato i cavi dell’alta tensione e il pilota ha effettuato un atterraggio di emergenza.

“Grazie a Dio e alla sua bravura sta bene nell’animo e nella mente. I sanitari mi hanno rassicurato circa le sue condizioni di salute, che nonostante il forte impatto al suolo, appaiano non gravi – le parole del presidente Renato Schifani – La notizia mi riempie di gioia e consente a tutti noi di tirare un sospiro di sollievo. Il prezzo di vite umane pagato negli ultimi due giorni è stato altissimo e non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine e quella dei siciliani, a Gianfranco e ai tanti uomini e donne che in questi giorni difficili hanno messo la loro stessa vita al servizio degli altri. Ho visto immagini di uomini stremati dalla fatica e dal caldo asfissiante, andare per giorni interi senza sosta, su e giù tra le fiamme che devastavano la nostra Isola, pur di salvare quante più vite umane.  Alle mani vili e meschine che hanno compiuto tutto questo, mettendo in ginocchio la nostra terra e uccidendo degli innocenti, distruggendo abitazioni fatte con sacrifici e aziende che davano posti di lavoro, c’è chi sostiene che la vostra sia una forma di disturbo, una patologia clinica, ma per me siete solo dei criminali e assassini. Farò tutto ciò che è nelle mie possibilità di Presidente della Regione affinché veniate assicurati alla giustizia”.

Era provato ma sostanzialmente le sue condizioni erano buone, a parte qualche contusione. La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto in quelle drammatiche ore al fine di verificare se si è trattato di un guasto tecnico, capace di far perdere al pilota il controllo del velivolo, o, invece di un errore umano. I carabinieri, al comando del colonnello Gabriele Barecchia, che ieri si è recato a Pantalica, hanno provveduto a recintare l’area in cui si trova l’elicottero per consentire ai tecnici di compiere gli accertamenti sugli ultimi istanti di quel volo prima dell’impatto.

In ogni caso, sarà determinante l’esame sul Falco 8 che potrà dire, in modo definitivo, perché il pilota non è riuscito più a governarlo.

Nella serata di ieri, l’assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Elena Pagana, nella Prefettura di Siracusa per coordinare le attività di ricerca del pilota che era sparito dai radar e non rispondeva alla radio, ha sposato, a caldo, la tesi “dell’avaria” del mezzo aereo mentre il presidente della Regione, Renato Schifani, qualche minuto dopo, in un comunicato diffuso agli organi di informazione, ha sostenuto un’altra tesi: “il velivolo, impegnato in un’operazione di spegnimento, ha urtato i cavi dell’alta tensione e il pilota ha effettuato un atterraggio di emergenza”.

Molto dipenderà dalle dichiarazioni del pilota che, poco dopo essere finito nel cuore della riserva dopo essere precipitato con il velivolo, sarebbe riuscito ad uscire dalla cabina per poi proseguire per circa un km, cercando una zona in cui poter telefonare e chiedere aiuto. Frattanto, anche l’Enac disporrà un’indagine e nelle prossime ore è atteso un ispettore per compiere delle verifiche.


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