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Lentini, uccise la moglie a coltellate. Cannone rinviato a giudizio

Il gup del Tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, ha rigettato la richiesta di una perizia psichiatrica dell’imputato presentata dalla difesa mandando a processo Massimo Canone davanti ai giudici della Corte di assise di Siracusa

Massimo Cannone, il tappezziere lentinese di 45 anni accusato di avere ucciso la moglie, Naima Zahir, a coltellate nella loro casa nel mese di marzo dello scorso anno, è stato rinviato a giudizio.

Il gup del Tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, ha rigettato la richiesta di una perizia psichiatrica dell’imputato presentata dalla difesa mandando a processo Massimo Canone davanti a giudici della Corte di Assise di Siracusa, rigettando anche l’istanza della difesa di accedere al rito abbreviato. Il giudice ha invece accolto la richiesta di costituzione di parte civile della madre, dei tre fratelli e di due zii della vittima con il patrocinio degli avvocati Giuseppe Cristiano e Letizia Grasso. Il processo sarà celebrato davanti alla Corte d’assise il 10 marzo.

Era il 12 marzo 2022 quando il tappezziere sferrò alcune coltellate mortali al collo della moglie che in quel momento si trovava sdraiata sul letto con gli auricolari. Dopo l’omicidi  montò un’inutile messa in scena, cercò di cancellare le tracce del suo coinvolgimento per depistare le indagini. Venne arrestato dalla polizia mentre stava progettando di darsi alla fuga.


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