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Medicina Estetica On-Line: Cellulite, Solo Un Problema Estetico?

Siamo in estate, stagione in cui i nostri corpi si mettono a nudo e si fanno i conti con delle forme che spesso non sono esattamente quelle che desidereremmo.

La “cellulite” è un problema che colpisce prevalentemente il sesso femminile.
Si presenta spesso come un carattere familiare; si può manifestare dopo la pubertà, ma il picco di incidenza è attorno ai 30-40 anni.

Il distretto corporeo in cui si manifesta più di frequente sono le gambe, con particolare predilezione per l’esterno coscia ed i glutei, ove determina quell’aspetto caratteristico della silhouette femminile che è stato definito dai francesi con l’immagine della “culottes de cheval” (o calzoni da cavallerizzo).

Il termine cellulite è in realtà di per sé linguisticamente improprio, ma, quando si parla di cellulite, non c’è persona che non sappia di cosa si sta parlando.

L’esatto termine del problema in questione è: pannicolopatia edematofibro sclerotica.

Questo termine così difficile in realtà ci può aiutare a capire di cosa stiamo parlando. La patologia “cellulite” è un vero e proprio processo dismetabolico, localizzato nel sottocute (tra muscoli e pelle) di determinate regioni corporee. Si assiste ad una sofferenza primitiva dello strato ipodermico con coinvolgimento primario del microcircolo, provocando, dapprima, un ristagno di liquido in eccesso, e successivamente, una reazione secondaria del tessuto connettivo con accumulo di cellule adipose e successiva fibrosi dei tessuti.

In termini pratici, quello che avviene è che tutto parte da un problema circolatorio (della microcircolazione); il microcircolo, a causa di svariati motivi (posture errate, sedentarietà, alimentazione inadeguata) rallenta la sua velocità.

Si crea una “imbibizione” dei tessuti con una successiva fuoriuscita dai capillari di molecole che poi andranno formare il tessuto “cellulitico”.

Se consideriamo che i problemi circolatori sono comuni a tantissime donne, si può ben capire perché la “cellulite” sia così diffusa nella popolazione femminile. Soggettivamente le pazienti affette accusano un senso di pesantezza alle gambe, crampi nelle ore serali, intorpidimento, fino ad arrivare ad avvertire dolore.

In questa fase iniziale della “cellulite”, gli interventi correttivi mirati al miglioramento della circolazione possono ottenere degli ottimi risultati. Si passa, successivamente, al ristagno circolatorio di “edema”, alla fase di fibrosi e cioè di organizzazione di tessuto fibrotico e sclerotico con successiva formazione di noduli dolorosi.

Più si va avanti e più è difficile ottenere dei risultati terapeutici desiderabili. Come abbiamo visto la “cellulite” non è un semplice accumulo di grasso antiestetico in alcune zone corporee, ma un problema più complesso e articolato.

Questa è la ragione per cui spesso, affidandosi a personale che non ha delle conoscenze mediche adeguate, si ottengono dei risultati deludenti e spesso temporanei.

Il medico che si trova ad affrontare queste patologie, non può prescindere, per il loro trattamento, da una adeguata diagnosi, che viene posta solo a seguito di una accurata visita medica orientata in senso medico-estetico, e da valutazioni morfofunzionali e strumentali, come la valutazione ecografica dell’ipoderma o la impedenziometria, per citarne qualcuna.

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