Nasce il Kartodromo a Siracusa, ma non è autorizzato: sequestrato

“Ad Avola c’è il kartodromo”… a Siracusa si usa questa espressione per dire che si è davanti a una notizia poco interessante e scontata (che poi è un riconoscimento per la struttura storica di Avola). Ebbene, stavolta la notizia c’è ed è interessante: a Siracusa è stato realizzato un kartodromo, ma senza autorizzazioni valide e per questo è stato sottoposto a sequestro preventivo da parte della Vigilanza urbanistica.

La titolare del terreno prospiciente all’autodromo (recentemente acquisito da un fondo di capitali australiano), oltre ad aver posizionato le giostre, ha voluto disegnare e asfaltare la pista per un kartodromo. Solo che ha preso la strada… burocratica sbagliata, presentando soltanto la Scia.

La Segnalazione certificata di inizio attività permette agli aventi titolo e diritto di iniziare alcune categorie di lavorazioni edilizie 30 giorni dopo l’avvenuta presentazione dell’istanza, a patto che le opere siano conformi alla normativa vigente e che rientrino nella casistica di quelle esenti dal rilascio del Permesso di costruire. Resta comunque fatta salva la possibilità degli uffici di effettuare i dovuti controlli e intimare – come accaduto in questo caso – l’immediata sospensione dei lavori.

E infatti il privato ha realizzato la pista senza aspettare alcuna risposta ma, anzi, nonostante la diffida del Comune di Siracusa, quando avrebbe dovuto chiedere il Permesso di costruire (la vecchia concessione) essendo una modifica permanente dei luoghi dopo l’acquisizione dei nulla osta dovuti per legge.

E non lo avrebbe potuto ottenere, perché l’area è sottoposta a vincolo Pai essendo a forte rischio di dissesto idrogeologico quindi da assoggettare a opera e di mitigazione. Quel terreno, per di più, da Piano regolatore è destinato a servizi complementari all’autodromo e sottoposto a Piano particolareggiato da parte della Provincia.

Insomma, a Siracusa non doveva esserci un kartodromo, almeno non in quell’area. Per questo è stato sequestrato e gli atti consegnati alla Procura di Siracusa.