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Noto, fratelli accusati di maltrattamento di animali: assolti. Avevano salvato e curato alcuni randagi

La difesa degli imputati ha fatto emergere in dibattimento che i cani erano stati raccolti dalla strada, salvati da una vita di stenti e randagismo, sottoposti a cure veterinarie, vaccinati e posti all’interno di un terreno recintato

Assolti perché il fatto non sussiste: il Tribunale di Siracusa ha accolto in toto le tesi degli avvocati difensori di due fratelli, accusati di maltrattamento di animali per aver sottoposto i cani di loro proprietà a continui maltrattamenti, detenendoli all’interno di un fabbricato in Noto fatiscente ed in pessime condizioni igieniche.

Un assunto accusatorio totalmente smentito dall’istruttoria dibattimentale, dalla quale, a seguito dell’esame dei testi della difesa nonché dalla copiosa produzione documentale, sono emerse circostanze ben diverse che non si conciliano in alcun modo con il reato di maltrattamento di animali, così come veniva contestato agli imputati.

La difesa degli imputati, sostenuta dagli avvocati Antonino Campisi e Francesco Piccione, ha fatto emergere in dibattimento che i cani erano stati raccolti dalla strada, salvati da una vita di stenti e randagismo, sottoposti a cure veterinarie, vaccinati e posti all’interno di un terreno recintato.

Il Tribunale di Siracusa, ha accolto in toto le doglianze difensive sostenute dai legali su citati, ritenendo che “in tali casi instaurare un procedimento penale per il reato di cui all’art. 544 ter c.p., contestando addirittura continui maltrattamenti ai danni di due cani, maltrattamenti mai emersi nel corso dell’istruttoria dibattimentale, sia del tutto spropositato e fuori da ogni logica, non solo giuridica ma anche sociale”.


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