“Servono nuove formule per migliorare la qualità e l’efficienza dei Servizi sociali al Comune di Siracusa”. Lo afferma il parlamentare all’Ars del Gruppo Misto, Nunzio Cappadona, dopo le rassicurazioni del primo cittadino che sostiene che nel bilancio di previsione non ci saranno tagli. Cappadona ha però perplessità sulla distribuzione dei fondi in rapporto proprio alla quantità e qualità dei servizi resi. Così il parlamentare lancia la proposta del voucher.
Una vera e propria tessera da affidare ad anziani, disabili, minori a rischio, alle famiglie meno abbienti, alle famiglie siracusane che attraverso i voucher hanno la possibilità di scegliere gli asili nido, le case di riposo, le case protette, assitenza, trasporti e tutto quanto attiene alla sfera dei Servizi Sociali.
“Si parla tanto di libero mercato ed allora perché non aprire la concorrenza nei Servizi sociali? Con il voucher il cittadino che ha particolarmente bisogno o le famiglie che sono alle soglie della povertà possono scegliere i soggetti o le organizzazioni a cui rivolgersi. Questo significa anche livellare i costi, ovvero non ci sarà chi avrà un guadagno superiore ad un altro. Insomma libera concorrenza, libera volontà di scegliere da chi farsi assistere”.
Il deputato siracusano ha presentato all’Assembela Regionale Siciliana un emendamento da inserire nella prossima finanziaria a sostegno delle famiglie: “Considerando la scarsa attenzione degli Enti locali ai ceti più deboli, dovrà essere la Regione ad intervenire all’atto della concessione di sussidi o contributi utilizzando il modello “Fattore Famiglia“ con specifico riferimento al costo dei figli, del coniuge a carico, alle situazioni di particolari difficoltà come la non autosufficienza, la disabilità, la vedovanza ed altri elementi da inserire per quantificare il carico familiare”.
Cappadona denuncia pure l’inesistenza di alternative ai servizi sociali: “L’amministrazione comunale – aggiunge il deputato – ha pure ridotto il budget per l’assistenza domiciliare, la mancata istituzione dell’assegno civico e le borse lavoro e ancor più grave la soppressione dei trasporti per disabili ed anziani e pazienti oncologici, il contributo per ragazze madri e per le famiglie dei detenuti, le famiglie più bisognose e il tetto-soccorso”. Per l’on. Cappadona i servizi tagliati “sono essenziali per rendere meno disagevole la qualità della vita di chi non ha un lavoro oppure lo ha perduto, a chi è costretto a vivere con una pensione di poche centinaia di euro, a quanti sono afflitti da malattie. Ogni cittadino deve avere pari dignità sociale. Questo non lo dice Cappadona, ma l’articolo 3 della nostra Costituzione”.
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