Riceviamo e pubblichiamo la seguente Lettera aperta:
“Apprendo della solidarietà dell’onorevole Roberto De Benedictis del PD alla manifestazione che stanno attuando dei cittadini e lavoratori della provincia delle varie categorie dei trasporti e dell’agricoltura. Vorrei ricordare che l’onorevole De Benedictis, ben retribuito come deputato regionale e quindi può reggere bene alla crisi, fa parte della componente di Governo della Regione siciliana. Governo che non mi sembra brilli per capacità di contenimento della crisi ma anzi ne esalti gli effetti. Noi cittadini non lo paghiamo per ricevere solidarietà ma per amministrare. Non ha nessuna scusa, ricordiamocelo alle prossime elezioni.
Temo che De Benedictis voglia dimostrare la solidarietà, vista la totale incapacità di far valere, come uomo di governo, il disagio del mondo del lavoro. Allora si dimetta e così tutti gli altri deputati della nostra provincia; questa è solidarietà. Prenda la sua indennità mensile e la divida con altri 8 padri di famiglia ogni mese; questa è solidarietà.
Questa solidarietà è la dimostrazione del fallimento di un mandato a cui molti elettori avevano riposto fiducia. Questo vale per lui e per tutti quelli come lui che oggi, per la nostra provincia, sono al governo regionale ma nemmeno quelli dell’opposizione si distinguono in una capacità di proposta. In un momento così critico per la nostra economia, in particolare quella agrumicola, è assurdo pensare che serva a qualcosa bloccare le strade della provincia e le esportazioni di agrumi. Con questo sciopero tutti i cittadini, i lavoratori onesti e gli agricoltori veri devono sapere che stiamo facendo un regalone ai nostri competitors spagnoli o di altri Paesi, praticamente ci siamo tolti dal mercato da soli.
Nei prossimi giorni immagino che le massaie della nostra provincia, quando andranno a fare la spesa troveranno i prezzi un poco più lievitati e di questo dovranno ringraziare alcuni personaggi che sognano la carriera politica, cavalcando il disagio di tanta brava gente che si trova in seria difficoltà e che in totale buonafede manifesta contro i privilegi, accanto a chi li ha persi e li vorrebbe riavere, come per le disoccupazioni agricole facili e l’impiego nella Pubblica amministrazione. Agli autotrasportatori in sciopero mi permetto ricordare che lo sciopero andrebbe fatto alle frontiere nazionali lungo le Alpi, la Sicilia è un isola e non ha varchi di frontiera sensibili dei grandi flussi di merci per l’Europa. Noi ci stiamo facendo del male da soli. Si creano disagi dentro l’Isola e a Milano, Torino, Roma mangeranno la verdura e la frutta delle altre regioni meridionali. Un sentito grazie, Massimo Franco agrumicoltore che non venderà le arance ma che dovrà comunque pagare i debiti”.
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