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Servizio di igiene ambientale a Floridia: Igm vince il ricorso al Tar e si aggiudica l’appalto

I giudici amministrativi hanno confermato quanto previsto dai consulenti tecnici ritenendo quindi inattendibili e irragionevoli le valutazioni compiute dalla stazione appaltante che ha valutato l’offerta

Igm Rifiuti industriali vince il ricorso al Tar e si aggiudica l’appalto di igiene urbana a Floridia per 7 anni (Cga permettendo, in caso di ricorso). L’azienda siracusana aveva partecipato al bando di gara dello scorso anno che aveva visto Prosat e Progitec vincere per via di un ribasso d’asta ritenuto eccessivo.

Le due imprese in Ati, quindi, hanno continuato a gestire il servizio in proroga rispetto al contratto precedente al bando e già scaduto, ma il Comune floridiano non ha mai proceduto all’aggiudicazione definitiva e dopo le ben note vicissitudini giudiziarie della Prosat, ha affidato (con gara ponte) provvisoriamente il servizio alla Tekra in attesa proprio del pronunciamento dei giudici amministrativi. Igm lamentava l’anomalia dell’offerta ritenuta incongrua per aver sottostimato i costi di esecuzione riguardanti il personale, gli oneri della sicurezza interni, i costi di ammortamento dei mezzi, delle gomme e della manutenzione dei mezzi, delle acque di lavaggio dei bidoni, delle spese delle utenze e omesso di considerare i maggiori costi del centro comunale di raccolta.

Secondo uno studio di Igm, dall’insieme delle voci richiamate deriverebbero maggiori costi per un totale di 2,9 milioni di euro che determinerebbe l’offerta globalmente in perdita. Il ctu nominato dal tribunale amministrativo ammetteva in effetti che dall’analisi effettuata “l’offerta presentata dalla ditta aggiudicataria risulta per alcuni aspetti non essere congruente e manifesta disallineamenti tra i servizi offerti (capitolato speciale d’appalto e offerta migliorativa) e le risorse umane ed economiche”. La somma complessiva dei costi non previsti nell’offerta risulta pari a 504.311,81 euro che “non può essere compensata dall’utile d’impresa in quanto quest’ultimo, di 213.572,35 euro, non copre l’intero ammontare dei costi non previsti”.

I giudici amministrativi hanno confermato quanto previsto dai consulenti tecnici ritenendo quindi inattendibili e irragionevoli le valutazioni compiute dalla stazione appaltante che ha valutato l’offerta, quindi condannato Comune e Ati Prosat-Progitec al pagamento delle spese di giudizio e del compenso dei verificatori, accogliendo il ricorso di Igm.

Adesso la palla passa al Comune che dovrà decidere se aggiudicare la gara alla seconda e affidare l’appalto e all’Ati esclusa che potrebbe rivolgersi al Cga per provare a ribaltare la sentenza in appello.


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