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Sette giorni per la soluzione del “Caso Siracusa”: la Prima commissione del Csm lavora a ritmi serrati

In questi giorni sono previste infatti tre riunioni della I commissione ed è possibile che già a fine settimana si arrivi a una sintesi. Dopo la due giorni di audizioni della Prima commissione, si procederà all'istruttoria e alla delibera in base al materiale raccolto e toccherà al plenum del Consiglio superiore della magistratura stabilire se trasferire Pm dalla Procura di Siracusa

Entro la settimana potrebbe arrivare la decisione del Csm sul “Caso Siracusa”. In questi giorni sono previste infatti tre riunioni della I commissione ed è possibile che già a fine settimana si arrivi a una sintesi. Dopo la due giorni di audizioni della Prima commissione, si procederà all’istruttoria e alla delibera in base al materiale raccolto e toccherà al plenum del Consiglio superiore della magistratura stabilire se trasferire Pm dalla Procura di Siracusa.

Tra giovedì pomeriggio e venerdì scorso sono stati ascoltati 8 magistrati (coloro che hanno sottoscritto l’esposto inviato anche al Csm) il procuratore aggiunto Fabio Scavone, il presidente del Tribunale Antonio Maiorana, il presidente dell’Ordine degli Avvocati Francesco Favi e il prefetto Giuseppe Castaldo. Porte presidiate, massimo il riserbo e silenzio imposto agli e dagli stessi magistrati che si sono sottoposti alle domande dei commissari. Resta da ascoltare soltanto il procuratore capo Francesco Paolo Giordano che però sarà sentito a Roma. Una cosa è sicura: serve fare chiarezza su una vicenda che coinvolge magistrati, politici, imprenditori e avvocati per questioni non soltanto nelle mani del Csm ma anche – se non soprattutto – in quelle della Procura di Messina. La commissione è arrivata, infatti, a seguito dell’esposto presentato da otto sostituti procuratori sul rischio di inquinamento nell’azione della Procura e per valutare se ci siano incompatibilità ambientali.

Che la situazione non fosse tra le più serene si era capito già lo scorso novembre, quando a sorpresa giunse al Palazzo di Giustizia il procuratore generale della Repubblica alla Corte d’ Appello di Catania, Salvatore Scalia. Con l’iscrizione del Pm Giancarlo Longo – uno dei magistrati contestati nell’esposto degli altri 8 pubblici ministeri – nel registro degli indagati a Messina si è reso indispensabile l’intervento del maggior organismo di controllo che dovrà valutare anche la richiesta di trasferimento dello stesso a Roma, avanzata nelle scorse settimane. Saranno giorni, settimane, mesi intensi, i prossimi, per la Procura di Siracusa.


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