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Siracusa, agenti “infedeli”: oggi l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip

L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti e psicotrope e, tra gli altri, corruzione, peculato e falso in atto pubblico

Si terrà questa mattina al Tribunale di Catania l’interrogatorio di garanzia dei poliziotti arrestati martedì con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti e psicotrope e, tra gli altri, corruzione, peculato e falso in atto pubblico.

Rosario Christian Salemi e Giuseppe Iacono, difesi dagli avvocati Giorgio D’Angelo e Nuccio Troia, compariranno davanti al Gip Sebastiano Di Giacomo Barbagallo per spiegare la propria posizione. In realtà, stante il divieto imposto agli arrestati di conferire con i legali sino al momento in cui saranno sottoposti a interrogatorio, ci si attende scena muta e il ritorno in carcere per i due agenti “infedeli” all’epoca dei fatti in servizio all’Antidroga.

Salemi e Iacono, in cambio di 100 mila euro (2 mila ogni 40 giorni dal 2015 al 2017) fornivano, tra le altre cose, notizie sull’esistenza di indagini di Procura e Dda a carico dei capi clan Capodieci, Di Falco e De Benedictis, i contenuti delle dichiarazioni rese dai collaboratori Giovanni Piazzese e Luigi Cavarra, i nomi degli uomini da quali non acquistare droga per non essere sotto i riflettori della polizia giudiziaria, arresti e operazioni della Polizia di Stato contro il gruppo Bronx e perfino i posti in cui erano nascosti dispositivi di intercettazione.

La vice ispettrice Claudia Catania, difesa dagli avvocati Sergio Fontana e Vanessa Greco, si occupava di sostituire la droga sequestrata partecipando poi alla divisione dei profitti derivati dalla nuova cessione della sostanza stupefacente e provvedendo alla redazione di verbali quindi falsati.

Sarà ascoltato anche il brigadiere dei Carabinieri, difeso dall’avvocato Sebastiano Ricupero, che al momento non risulta sospeso e proprio durante l’interrogatorio dovrà chiarire la propria posizione. Per l’accusa avrebbe rivelato dettagli sull’imminente operazione Bronx per “sdebitarsi” delle confidenze di Cesco Capodieci, ma il Gip in prima battuta non ha accolto la richiesta dei Pm di procedere con il divieto di dimora e si è riservato di decidere sulla sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio.


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