“Lungi dall'essere equilibrato e conforme alle prerogative del Procuratore della Repubblica, il provvedimento di co-assegnazione mostra dunque, come coerentemente e motivatamente sostenuto dalla Corte territoriale, lo stigma dell'assoluta mancanza di fondamento, della sproporzione e della presa di interesse privato a fini ritorsivi”. Ecco la motivazione che ha portato la Corte di Cassazione a confermare la condanna per l'ex Procuratore Ugo
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