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Siracusa, Carta (Mpa) analizza il voto: “nessun tradimento, il centrodestra ha sbagliato”. E guarda al futuro tra Consiglio comunale e presidenza della Provincia

Intanto una pregiudiziale: Mpa non ha tradito nessuno. Poi le ammissioni: la coalizione di centrodestra ha sbagliato. Quindi gli "avvertimenti" agli alleati

Il deputato regionale Giuseppe Carta, leader dei Popolari e Autonomisti, è un fiume in piena e durante l’intervista rilasciata ieri in diretta ai microfono di SiracusaNews, ha tenuto a fissare alcuni paletti. Intanto una pregiudiziale: Mpa non ha tradito nessuno. Poi le ammissioni: la coalizione di centrodestra ha sbagliato. Quindi gli “avvertimenti” agli alleati: la presidenza del Consiglio comunale spetta a Mpa, quella della futura provincia non è detto spetti a Fdi.

Onorevole Carta, iniziamo subito con le Amministrative. Messina ha perso, il centrodestra ha perso. Cosa non ha funzionato?

“L’intera coalizione. Siamo partiti troppo tardi e la responsabilità è condivisa perché si poteva mettere in moto molto prima la macchina del centrodestra. Ferdinando Messina ha dimostrato di saper aggregare e gestire l’arrivo di nuovi componenti e liste civiche, ma i risultati sono la sintesi di tante cose e qualcosa non ha funzionato”.

Tutti però lamentano di avere avuto soli 40 giorni, gli unici a essere partiti con largo anticipo sono stati Michele Mangiafico e Francesco italia. Troppo debole questa giustificazione…

“Io non devo giustificarmi, a Melilli sono stato sostenuto dal centrosinistra e siamo gli unici a non aver bisogno di accordi per votare un sindaco. Siamo stati anche tra i partiti che non hanno chiesto di cambiare l’assessore tra primo e secondo turno (Impallomeni, ndr) risultando il più forte della coalizione dopo Fratelli d’Italia, nonostante una forza pubblicitaria più debole. Abbiamo preteso meno degli altri e siamo stati fedeli alle decisioni assunte nel tavolo regionale”.

Ma qualcuno ha tradito, si dice negli ambienti politici che vedono in Mpa il soggetto cui puntare il dito.

“Oggi il centrodestra ha la maggioranza perché Mpa si è imposta nella scelta dell’apparentamento e voleva che venisse portato a casa il risultato nella prima tornata utile. Non eravamo i favoriti, ma usciamo con -0,70% rispetto al partito che guida l’Italia e la coalizione. Poi non si può addossare la responsabilità in Mpa per la sconfitta di Messina, candidato che abbiamo sostenuto con convinzione. Abbiamo perso con un divario troppo ampio. Restano gli ottimi rapporti con il collega Ars Gennuso, non abbiamo chiesto nulla e ci siamo fidati sulla parola mentre altri hanno preteso tutto e subito”.

Sta parlando di Fratelli d’Italia?

“No, di tutti quelli che hanno organizzato il tavolo del centrodestra. C’è stata una difficoltà enorme per fare le liste in coalizione e per fare la Giunta designata al primo turno e al ballottaggio. FdI aveva 3 assessori, FI 4 più il sindaco, noi 1. E abbiamo escluso Dc e Castagnino mentre Fuori Sistema e Grande Siracusa hanno avuto un grande apporto ma non sono serviti per vincere. Il centrodestra, insomma, non ha gestito in modo consono l’attività politica siracusana e le responsabilità vanno prese tutte insieme. Il tavolo regionale ha scelto il candidato sindaco e Riccardo Gennuso ha guidato la coalizione a Siracusa, poi abbiamo completato e dobbiamo riconoscere grande generosità a Fuori Sistema che non ha chiesto niente appoggiando la coalizione per condivisione e solidarietà. Mpa non ha la forza per far perdere il candidato sindaco di Siracusa, facciamo politica, sappiamo vincere e vadano a cercare responsabilità altrove”.

Il presidente della Regione Renato Schifani è venuto tre volte a Siracusa per sostenere Messina. È una sua sconfitta?

“Senza Schifani, a Siracusa non ci sarebbe stato il centrodestra unito. Il presidente della Regione ha fatto un ottimo lavoro per dare un candidato unitario”.

Sì, però così sembra che il centrodestra sia solo un’accozzaglia di partiti e ognuno ha pensato al proprio futuro.

Il centrodestra perde perché arrivato tardi, perché non c’è stata una gestione univoca e condivisa sulle decisioni degli assessori in giunta, l’ho detto più volte a gennuso. Avevo qualche remora in Messina  ma ho trovato un uomo paziente e capace di ascoltare ma si è sfidato con un sindaco uscente, che ha lavorato senza opposizione, in una città che è un cantiere. Addossare responsabilità a noi è pretestuoso, ma se non ci gradiscono possiamo andarcene anche ora.

Tra un anno però dovrebbero esserci le elezioni provinciali. Forse non è il momento per litigare?

“Eravamo un cantiere alle prime armi, abbiamo dato a Messina i migliori candidati in Consiglio che potessimo mettere in coalizione, siamo componenti del centrodestra ma vogliamo i nostri spazi ed essere determinanti nelle scelte. Noi abbiamo fatto quello che ci è stato dettato dalla coalizione e probabilmente qualcuno ha votato Italia, come hanno fatto in altri partiti, ma  io non ho mai detto di votare Italia e a una riunione abbiamo convintamente sostenuto Messina”.

Punto. Ora parliamo del Consiglio comunale che verrà, con i quasi mille voti di Sergio Bonafede, oggi dato tra i favoriti alla presidenza. E la domanda è anche: Mpa siederà in opposizione a Italia?

“Ci siederemo dove lo deciderà il tavolo del centrodestra. C’era un accordo: il gruppo dell’Mpa ha chiesto la presidenza e se saremo riconosciuta a guidare l’assise lo faremo con piacere, altrimenti trarremo le giuste considerazioni e le conseguenti scelte. Se il ruolo toccherà a noi, decideremo noi chi dovrà ricoprire la carica, altrimenti valuteremo il da farsi. Il tavolo provinciale si riunirà a giorni, vedremo. Noi comunque non faremo parte dell’amministrazione Italia e non abbiamo interlocuzioni aperte con lui, valuteremo i provvedimenti”.

Elezioni provinciali. FdI avrebbe rivendicato la presidenza indicando già Titti Bufardeci, Vinciullo ha detto di avere voce in capitolo. E l’Mpa?

“Il presidente Schifani ci ha assicurato che la presidenza della futura provincia non è stata promessa, condivisa, scelta o affidata a nessuno. Se poi vogliono darla a FdI, è vero che il risultato di Siracusa è confortante ma bisogna fare un’analisi su tutti i comuni. Se numericamente avranno valore per presiedere l’ente, gli saremo al fianco, se invece ci saranno movimenti che possono metterla in discussione lo farò e se sarà il tavolo regionale a decidere, dovremo valutare i tempi. Invito tutti a riflettere e a stare attenti alle dichiarazioni: le parole servono oggi per liberarsi di sensazioni e sentimenti ma peseranno quando dovranno essere valutate le leadership in futuro. Noi ci mettiamo sempre la faccia, se qualcuno vuole confrontarsi sulle responsabilità condivise noi ci siamo, ma non addossassero a me colpe che non abbiamo”.

Cosa vuole dire su Edy Bandiera e sull’amministrazione Italia?

Auguri al nuovo sindaco per la ripartenza della città e al Consiglio comunale. Italia, se si comporterà bene, potrà avere la riconoscenza di Siracusa. Invito invece Bandiera a ridiscutere con il centrodestra, ma quello che è accaduto in Forza Italia non mi riguarda”. 


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