Dieci punti all’Ordine del giorno in Consiglio comunale, ma anche alla fine dell’anno l’aula non si smentisce: cade il numero legale e seduta rinviata a domani.
In realtà il caos è scoppiato già sulla discussione del primo punto, con la mozione presentata da Alberto Palestro in merito alla richiesta di intervento delle commissioni Parlamentari di inchiesta e viglilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia all’Assemblea Regionale Siciliana e alla commissione Bicamerale del Parlamento nazionale. Sulla discussione – avvenuta a porte chiuse – è venuto a mancare il numero legale. Da un lato Palestro sostiene che a questo punto manchi la serenità dei consiglieri a svolgere il proprio ruolo, dall’altro Simona Princiotta ritiene inammissibile la mozione perché le commissioni stanno già lavorando sul caso Siracusa.
Dubbi che hanno assalito anche altri consiglieri, tanto che hanno abbandonato l’aula alla spicciolata senza proseguire la discussione sugli altri punti previsti in programma e domattina, in seconda convocazione, si riparte ancora da qui. Sarà necessario votare la mozione per poi procedere alla trattazione degli altri punti all’ordine del giorno.
Temi importanti, come il progetto di ammodernamento e ampliamento del complesso edilizio esistente, adibito alla prima trasformazione e deposito dei prodotti agricoli, a Santa Teresa Longarini, la situazione sul Servizio Idrico Integrato, la mozione sull’abolizione della seconda commissione consiliare, l’atto di indirizzo sulla manutenzione parcheggio via Von Platen. C’è anche la mozione sul “percorso di legalizzazione dei derivati della cannabis ai fini di commercio, produzione e vendita, per il narcotraffico e informazioni e prevenzioni sugli effetti nocivi dell’abuso di sostanze stupefacenti”. Il Consiglio, approvandola, inviterebbe il sindaco “ad attivarsi in Parlamento e al Governo affinché sia iniziato un confronto serio sul passaggio da un impianto di tipo proibizionistico a un impianto di tipo legale della produzione e della distribuzione delle droghe cosiddette leggere con l’obbiettivo di regolamentare efficacemente la coltivazione a fini di commercio, l’acquisto, la produzione e la vendita di cannabis e dei prodotti da essa derivati tenendo ferme le normative repressive del traffico internazionale e clandestino di droghe, oggetto della gran parte delle convenzioni internazionali in materia di droghe”.
Tralasciando la confusione sull’oggetto della mozione (per narcotraffico, come riporta il dizionario Treccani, si intende il “Traffico internazionale, di natura illegale, di sostanze stupefacenti”), viene anche da chiedersi l’utilità nel presentare a Siracusa una richiesta simile per impegnare il sindaco ad attivarsi in Parlamento quando in realtà ci sono deputati e senatori siracusani che potrebbero rappresentare tale desiderio dei consiglieri.
Gli ultimi punti in discussione domani – anche se probabilmente non si arriverà nemmeno alla metà di quelli previsti – la richiesta di dimissione del presidente del Consiglio comunale e tre riconoscimenti dei debiti fuori bilancio: per il pagamento della quota assiciativa del Circuito Gal, delle spese di collaudo nell’ambito del progetto di consolidamento Muraglioni del lungomare di Levante in Ortigia al professionista incaricato e a seguito della sentenza sulla lite tra cantieri Riuniti e Comune.
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