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Siracusa, Gaetano Cutrufo (Pd) analizza il voto: “l’astensione? Colpa dei partiti. In Sicilia la Chinnici può vincere le elezioni”

Stenta ad entrare nel vivo la campagna elettorale più anomala di sempre, una delle poche a memoria d’uomo tenuta tra spiagge e comitati elettorali, con tanti candidati tra Camera, Senato e Regionali e tante astensioni previste

Stenta ad entrare nel vivo la campagna elettorale più anomala di sempre, una delle poche a memoria d’uomo tenuta tra spiagge e comitati elettorali, con tanti candidati tra Camera, Senato e Regionali e tante astensioni previste. Ne parliamo con Gaetano Cutrufo, candidato alle Regionali e componente la Direzione Regionale del PD.

I sondaggisti prevedono un’astensione del 40% circa, quali sono i motivi? La politica è spesso distante dai problemi veri delle persone. I partiti parlano troppo di loro stessi e non delle questioni che riguardano le famiglie. Si è rotto il filo che teneva uniti rappresentanti e rappresentati.

Questa non è una novità, la politica è spesso vista come casta proprio per il divario che c’è con la popolazione. Cosa è cambiato? Anche se spesso i politici non sono stati capaci di interpretare le istanze popolari, ci sono sempre stati riferimenti forti ai cittadini. Oggi lo strapotere delle segreterie nazionali nella composizione delle liste politiche e la mancanza del voto di preferenza ha accentuato il distacco tra partiti e territorio.

Tutto qui? Non solo, ma non è certo poco. Anche l’ammassarsi di tutti i partiti verso il centro rende tutti simili, per cui diventano quasi indistinti i diversi partiti e il cittadino si sente rappresentato da tutti e da nessuno.

Quindi dice che tutti i partiti sono uguali? No, dico che si assomigliano troppo e questo non è buono per i cittadini che hanno istanze diverse, tanto che i sondaggi raccontano un aumento di due partiti antipodi, Fratelli d’Italia e Partito Democratico, gli altri partiti mantengono percentuali utili alle coalizioni ma non al Paese.

Però sembra schiacciante la vittoria del Centro Destra in Italia e in Sicilia. I sondaggi dicono che l’Italia si appresta a consegnarsi alla Meloni e a Salvini con buona pace per il Sud e per i diritti civili che l’Italia democratica si è conquistata giorno dopo giorno. Lo stesso non vale in Sicilia.

Cioè? I sondaggi danno un grado di popolarità a Caterina Chinnici, doppio di quello di Schifani e una preferenza superiore al 40 %. Le cose diventano più complicate quando si parla delle liste. Il centro destra ha messo insieme di tutto e di più e il tradimento suicida dei 5 stelle ha compromesso il risultato, ma non ha condannato la possibilità per Caterina Chinnici di vincere le elezioni. Il voto disgiunto ha una sua forza e i siciliani perbene  sono la maggioranza.

E a Siracusa? Si rispecchia l’andamento siciliano, non mi sembra ci siano grandi varianti. Molte liste potrebbero ottenere un ottimo risultato nel territorio ma non raggiungere il 5% in Sicilia, per cui diventa tempo perso. Anche qui, come in Sicilia e in Italia mi sembra evidente una polarizzazione del consenso verso il partito della Meloni e verso il Partito Democratico.

Ottimista. Realista.


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