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Siracusa, Gino Foti non appoggerà Italia al ballottaggio, il Pd e Moschella sì. Garozzo: “non avevo dubbi”

Si spacca ancora una volta la coalizione di centrosinistra: Presenza cittadina dichiara di non voler sostenere Italia, il Pd e Moschella mantengono l'impegno assunto la notte del primo turno mentre il sindaco Garozzo risponde piccato sottolineando la forza elettorale e Italia sottolinea di non aver mai chiesto sostegno a Foti

Il disegno si compie. Nonostante le smentite di circostanza pre elettorali del primo turno, Gino Foti aveva già fatto la propria scelta: se non Fabio Moschella, sarà Ezechia Paolo Reale. E dire che il vecchio leader Dc aveva sotterrato l’ascia di guerra – era il 7 maggio – rivolgendosi anche al candidato Francesco Italia, a cui era pronto ad affidargli un ruolo di primo piano. Allora il sindaco Giancarlo Garozzo respinse al mittente un invito definito “ipocrita” chiedendo semmai di discuterne al ballottaggio.

Ed ecco che, a 10 giorni dal voto, Presenza Cittadina (che per poco non ha superato lo sbarramento del 5%), ha riunito i candidati che hanno partecipato all’ultima competizione elettorale e i soci dell’associazione, per un’analisi del voto e le decisioni da assumere per il prossimo ballottaggio a sindaco del 24 giugno. Feroci le critiche a un’amministrazione comunale caratterizzata “da una gestione padronale” che ha portato alla divisione del Partito democratico nella competizione elettorale “con il sindaco Garozzo che voleva imporre un suo candidato, fregandosene ancora una volta, delle decisioni della maggioranza del partito”.

In realtà gli elettori hanno preferito il candidato scelto da Garozzo (Francesco Italia) invece di quello preferito dal Pd (Fabio Moschella) ma in ogni caso alla luce dei risultati questa divisione ha prodotto dei danni irreparabili anche nelle relazioni. Secondo Presenza cittadina il centrosinistra unito avrebbe superato la soglia del 40%. Non è possibile avere una controprova, ma il punto non è certo questo: i fotiani ricordano di aver contribuito per il 37% al totale dei voti riportati dal candidato a sindaco e di non accettare gli inviti dello stesso Pd che ha criticato la Giunta Garozzo, posizione sancita anche ufficialmente. Più volte.

“Perché improvvisamente dovremmo cambiare giudizio – si legge in una nota – mettendo il silenziatore sull’inadeguatezza sul piano amministrativo e politico dell’amministrazione uscente e di chi, come Francesco Italia, ne è stato uno dei principali esponenti? Sulla base di quali elementi di novità e di discontinuità dovremmo rivedere tale giudizio? Né possiamo mettere tra parentesi le frasi sprezzanti di Giancarlo Garozzo sugli organismi del Pd, come non possiamo dimenticare che solo pochi mesi fa, in occasione delle elezioni regionali, Garozzo e tutta la sua componente, Francesco Italia compreso, hanno votato per un candidato di una lista diversa e alternativa al Partito Democratico”.

Quindi Presenza cittadina non accetta l’invito del candidato sindaco Francesco Italia alla coalizione e si ritiene libera di portare avanti quanto contenuto nel programma elettorale. “Saremmo particolarmente stupiti se altre componenti della nostra coalizione dovessero accettare tale invito – chiosano i fotiani – Discontinuità abbiamo proclamato in campagna elettorale e coerentemente oggi, non possiamo fare un ritorno al passato. Abbiamo comunicato all’amico Fabio Moschella, che ci invitava a partecipare come coalizione a un incontro con Francesco Italia, che noi abbiamo a grandissima maggioranza, fatto scelte diverse. Nella speranza che Siracusa possa ricavarne un profondo cambiamento”.

La coalizione di centrosinistra si spacca ancora una volta, quindi, considerato che – interpellato – Moschella non ha dubbi sul candidato da sostenere: Francesco Italia, “scelta naturale, conseguente, coerente”. E anche il Partito democratico non condivide la scelta di Gino Foti sostenendo di voler aiutare Francesco Italia anche mettendo in second’ordine la presenza di un assessore in Giunta, purché con apparentamenti ufficiali. “Pd, Randazzo e Granata devono apparentarsi ufficialmente per essere chiari con gli elettori – dice il segretario comunale del Partito democratico, Marco Monterosso – il tema è politico. Va bene la scelta civica di Italia ma mettendoci insieme potremo arginare la candidatura di Reale, che noi non possiamo sostenere. Veniamo da 5 anni in cui l’autoreferenzialità di Garozzo ha impedito qualsiasi ragionamento, noi vogliamo metterci la faccia sulla candidatura di Francesco, per dargli una mano e sostenerlo lealmente, anche in futuro”.

Gli “addetti ai lavori” vedono l’apparentamento ufficiale come un obiettivo quasi impossibile da raggiungere, non solo con il Pd ma anche con tutte le altri parti chiamate in causa a primo turno, con la possibilità semmai di lasciare vuota qualche casella in Giunta.

“Non voglio fare alcuna polemica con i candidati di Presenza Cittadina né con l’on.le Foti. Non mi interessano i risentimenti di natura personale, da qualunque parte provengano. Il mio sguardo è alla città , al presente e al futuro – dichiara il candidato a Sindaco di Siracusa, Francesco Italia – Una sola precisazione. Non ho chiesto né direttamente né indirettamente alcun sostegno elettorale all’On.le Foti”. Chi invece interviene piccato è un altro.

Foti, che in più occasioni si è scusato con il suo elettorato per avermi fatto votare, finalmente ha deciso di farsi una propria lista senza nascondersi dietro di me o i voti di Giovanni Cafeo – replica il sindaco uscente Giancarlo Garozzo -. Questa è stata la sua occasione di contare i propri voti e il risultato ce lo hanno detto i siracusani: Presenza cittadina non è riuscita a eleggere neppure un consigliere comunale”. Il primo cittadino sottolinea che Foti non è stato cercato da nessuno dei sostenitori di Italia e che non hanno mai voluto il suo sostegno in questa competizione, né al primo turno né al ballottaggio.

“Chi lo ha cercato, ce lo ha detto lo stesso Foti, è stato invece Ezechia Paolo Reale e l’unica cosa che resta da dire è “che l’uva anche se acerba è stata raggiunta” – aggiunge – Non avevamo davvero alcun dubbio sulla collocazione naturale dell’onorevole Foti, siamo stati e siamo diversi da lei che ha tentato di imporre un candidato. Dalle nostre parti, però, le imposizioni non sono gradite e Foti avrebbe dovuto impararlo dal sottoscritto. Non mi stupisce che adesso Foti svenda i propri voti per strappare promesse elettorali a Reale e ritrovare i suoi amici di sempre, Prestigiacomo, Bonomo, Gennuso e tutti gli altri. È proprio per questo che nel corso degli anni ci siamo affrancati da questo modo di fare politica difendendo la nostra autonomia e libertà di azione. Due valori che non permettiamo né a Foti né ad altri di mettere in discussione”.

E la chiusura senza fronzoli: “non ho mai risposto ai suoi attacchi spesso anche di cattivo gusto ma oggi che sto per finire di fare il sindaco, le dico chiaramente che l’uva ero io e lei non c’è arrivato”.


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