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Siracusa, “al lavoro su Ara di Ierone per concerti e via alle visite notturne”: l’intervista al direttore del Parco archeologico

"Abbiamo oltre 12 studi in corso sul Teatro greco - dice Bennardo -. Stiamo studiando il 'malato' per bene, in modo da capire come intervenire perché ormai è chiaro che il sito non è in ottima salute"

I concerti all’Ara di Ierone in un teatro costruito e pensato per questo, il progetto di riqualificazione di villa Andolina, piccoli eventi nel periodo di Pasqua, e infine l’illuminazione tra l’Orecchio di Dionisio e la Grotta dei Cordari per le visite notturne. A tutto questo lavora Carmelo Bennardo, direttore del Parco archeologico di Siracusa dal maggio del 2023: il momento in cui si è insediato dopo che Antonello Mamo è andato in pensione.

Bennardo arriva in città nel bel mezzo della querelle sui concerti al Teatro greco di Siracusa, momenti in cui tanto si è discusso sulla possibilità o meno di riprogrammare la musica pop al teatro greco. Voci su voci, polemiche su polemiche, che oggi hanno avuto una risposta certa: questa stagione concertistica si terrà all’Ara di Ierone.

“Lavoriamo a questo progetto dal mese di novembre” – dice Bennardo ai microfoni di SiracusaNews. Bocca cucita sui nomi degli artisti che si esibiranno al parco, anche perché i contratti sono in fase di revisione e senza il “sì” definitivo Bennardo non si espone. Con lui è al lavoro anche il direttore artistico Lello Analfino, a cui è affidato il compito di organizzare gli eventi di Pasqua al museo Paolo Orsi, così come ha fatto con il presepe a dicembre. Al direttore artistico sono affidati gli accordi per la musica pop all’Ara come ha fatto con la prima alba del 2024, sotto il segno della cultura con lo spettacolo “Astolfo, Cyrano e le lune”.

Ed è proprio l’ambizione di vivere i beni culturali anche in orari notturni che ha portato Bennardo all’illuminazione tra l’Orecchio di Dionisio e la Grotta dei Cordari per consentire le visite notturne. Qualche tentativo, ultimamente, per eventi serali è stata fatta: da Convivia agli spettacoli al Parco. Adesso l’obiettivo è spingersi un po’ più in là, senza mai perdere il focus principale: la manutenzione ordinaria che mai deve mancare e lo studio di salute dei beni archeologichi.

“Abbiamo oltre 12 studi in corso – continua Bennardo – sul Teatro greco. Stiamo studiando il ‘malato’ per bene, in modo da capire come intervenire perché ormai è chiaro che il sito non è in ottima salute”. Così quest’anno, tra quelle pietre che raccontano storia, ci sarà soltanto la stagione teatrale del dramma antico. Poi, la struttura in legno utilizzata per i gradoni sarà smontata. Per la musica c’è l’Ara di Ierone. Per la magia c’è l’atmosfera del parco archeologico.


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