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Siracusa, la relazione sul Teatro greco c’è ma… non basta. Chiesto un Consiglio comunale ad hoc

La relazione è la conferma che gli allestimenti dei concerti che hanno richiamato oltre 52 mila spettatori hanno rispettato le prescrizioni imposte dall'ente di tutela

Qual è lo stato di salute del Teatro greco a Siracusa dopo (ma anche a prescindere) i concerti estivi? Da giorni si dibatte (di nuovo, dopo le polemiche pre estive) proprio su questo argomento e sulla presunta relazione degli archeologi in merito alla tutela del bene.

“Il Teatro greco di Siracusa e la sua pietra si è nutrito di “note buone”si leggeva in una nota pubblicata lo scorso 1 settembrelo conferma la relazione degli archeologi incaricati a controllare la tutela del bene che a fine rassegna dichiarano, senza alcuna possibilità di smentita, che il pubblico e il suono dei concerti non hanno minimamente intaccato la salute del monumento e questa è per noi tutti una grande vittoria”.

Ebbene, quella relazione è giunta questa mattina stessa in Soprintendenza ma non è un parere sullo stato di salute del Teatro greco, bensì la conferma che gli allestimenti dei concerti che hanno richiamato oltre 52 mila spettatori hanno rispettato le prescrizioni imposte dall’ente di tutela. Ma d’altronde una dichiarazione ufficiale in tal senso non può esserci ad oggi, considerato che si attende l’ultimo spettacolo (“Ulisse, l’Ultima odissea” di Giuliano Peparini) i prossimi 20 e 21 settembre per smontare la protezione in legno che ricopre la pietra.

“Quest’anno la rassegna – si limita a dire l’imprenditore e direttore artistico Nuccio La Ferlita – è stata magnifica e grazie a Dio possiamo raccontarci solo di note buone”.

E in effetti il cartellone 2023 ha portato davvero le stelle al Teatro, con date uniche in Sicilia (come quelle di Giorgia, Biagio Antonacci, Zucchero) e in alcuni casi in tutto il Sud Italia come per i tre speciali eventi firmati dai Negramaro. O con il concerto-evento di Carmen Consoli e l’Orchestra Popolare Siciliana, nato e pensato solo per il Teatro greco di Siracusa, e un finale di stagione affidato al grande Massimo Ranieri al leggendario duo Venditti e De Gregori che hanno chiuso con una doppia data da tutto esaurito.

Per cercare di fare – e avere – chiarezza, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro ha ufficialmente chiesto al presidente del Consiglio comunale di convocare un’apposita seduta per esaminare lo stato di salute del Teatro, oltre ai criteri e le azioni di valorizzazioni e tutela del bene, l’eventualità di organizzare una nuova stagione concertistica il prossimo anno e la possibilità di costruire nuove strutture moderne in grado di ospitare eventi di portata nazionale o internazionale.

“È interesse dei cittadini conoscere tutte le informazioni utili e necessarie per valutare il corretto utilizzo del teatro greco, bene dell’intera umanità – dice il consigliere – e avere accesso agevolmente a tutta la relativa documentazione, comprese le relazioni tecniche effettuate prima dei lavori di copertura del tavolato di legno, durante, e dopo la fine della stagione di spettacoli estivi. La questione sull’utilizzo del teatro greco non può essere tema lasciato a tifoserie calcistiche prive spesso di competenze specifiche, ma è interesse di tutti, facendo uso di buon senso e rispetto verso gli esperti del settore, fare definitiva chiarezza sulla problematica, al fine anche di evitare annuali polemiche sui giornali che certamente non fanno bene all’immagine della città di Siracusa; Appare opportuno quindi l’esame e il dibattito sul tema da parte del consiglio comunale, con la partecipazione del sindaco, degli assessori e dirigenti competenti. Appare opportuno aprire una percorso ufficiale di collaborazione tra Regione, Parco Archeologico della Neapolis e Comune di Siracusa, perché venga approfondito lo stato di salute del monumento e approvato un regolamento dettagliato sulle modalità e tempistiche del suo utilizzo, alla misura del suo utilizzo, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, oltre che sotto quello della libera visione della pietra antica da parte di studiosi e turisti in considerazione della copertura con tavolati per circa 8 mesi l’anno”.


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