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Siracusa, le piccole e medie imprese tra incertezze e nuove possibilità: l’intervista con Giampaolo Miceli (Cna)

Il 2023 è stato un anno in controtendenza con più aziende cessate che nuove aperture. Il futuro, però, prevede diverse possibili fonti di finanziamento e Cna si è posta l'obiettivo di spiegare agli imprenditori possibilità e potenzialità per l'accesso al credito

Il 2023 per le piccole e medie imprese è stato un anno in controtendenza con più aziende cessate rispetto a quelle nate. Il motivo, come ha spiegato il segretario provinciale di Cna Siracusa, Giampaolo Miceli, è da ricercare dalla scarsa fiducia nei mercati, dalla ridotta capacità di spesa da parte delle famiglie e da politiche, regionali e nazionali, che al momento non riescono a soddisfare le necessità di impresa. Esempio su tutti quello legato alle Zes e alla decisione da parte dell’attuale governo nazionale di estendere le zone economiche speciali non a precisi territori già individuati, ma a tutto il Mezzogiorno.

Questo d’impatto può essere accolto positivamente – spiega Miceli -, ma ampliando tanto lo spazio di manovra è necessario prevedere un’ulteriore copertura economica. Solo 1,8miliardi per il Mezzogiorno non sono abbastanza e poi si mettono in competizione piccole e grandi aziende visto che per accedere agli sgravi fiscali previsti dalle Zes si richiede un investimento minimo di 200 mila euro e massimo di 100 milioni. Il che, di fatto, mette fuori gioco le imprese più piccole, alimentando incertezza nell’incertezza.”

E proprio a causa di queste incertezze, come spiegato da un recente studio di Cna Siracusa, l’80% delle Pmi siracusane dal 2024 smetterà di investire. “A tutto questo – prosegue Miceli – si aggiunge un tema sociale. Se dovessimo fare un’analisi, rispetto a 10 anni fa si è ridotto in modo sensibile il tema delle imprese manifatturiere ed è aumentato quello delle aziende di servizi. In pratica nel nostro Paese si produce meno e si è diventati in modo maggiore distributori di beni o oggetti creati in altri territori. Questo lo riscontriamo anche a Siracusa dove si registra una speculazione nel settore turistico extralberghiero (B&B, affittacamere), mentre dall’altro l’agricoltura sta cedendo il passo.”

Chiusura sulle prossime misure messe in campo attraverso Invitalia e i fondi regionali. “Nei prossimi mesi usciranno tante misure – dice ancora – ed è un peccato se non spiegassimo agli imprenditori che hanno una possibilità e una prospettiva. Ma non si devono cambiare le regole in gioco ogni anno come fatto col Superbonus. In questo momento – conclude Miceli – ci sono possibilità di investimento nei più svariati settori, ma credo che quello del commercio meriti maggiori attenzioni. Non ha delle linee specifiche e la Regione potrebbe fare qualcosa di più che noi proporremo, come la possibilità di accedere, in minima parte, al fondo perduto.”

 


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