“Un’azione legale contro la Regione, colpevole di non aver dato applicazione alla legge che la stessa Ars ha approvato nell’aprile del 2014 per la realizzazione del piano regionale sull’amianto”. Ad annunciarla è stato il presidente dell’Ona, l’Osservatorio nazionale sull’amianto, Ezio Bonanni, intervenendo nel convegno tenuto sabato pomeriggio nella sala dell’Isisc, in via Logoteta.
L’Isola è una delle aree più interessate dal picco delle patologie da amianto. La contaminazione delle fibre di amianto è silenziosa e inesorabile. Le cifre parlano da sole. Più di 100 casi di mesoteliomi all’anno registrati dall’Ona, (Osservatorio Nazionale Amianto), soltanto nell’Isola, che raggiunge la percentuale di 5,3 % su base nazionale. Nelle zone di Gela, Siracusa, Ragusa, Messina, nel polo industriale di Augusta – Priolo e nell’area della Valle del Mela e di Palermo, i dati sono inquietanti. Circa tremila unità, tra edifici e complessi industriali contengono amianto. Un fenomeno che in progressione che porterà, purtroppo, a nuove diagnosi e quindi nuovi decessi per patologie asbesto correlate. Lutti e tragedie che continueranno a scuotere l’isola, posta nel cuore del Mediterraneo.
I numeri – Mesoteliomi dal 1998 al 2014 = 1286 casi, dei quali circa 450 nel solo periodo dal 2009 al 2014, da cui emerge un trend in aumento (Fonte RENAM – incidenza del 5,3%, e negli ultimi anni pari al 7% rispetto al dato nazionale – e rilevazioni ONA); Tumori polmonari: si stima che almeno 200 decessi l’anno, siano causati da tumori polmonari provocati dall’esposizione ad amianto. Altre patologie asbesto correlate: tumori del tratto gastrointestinale (tra cui laringe) e alle ovaie, e patologie fibrotiche con complicazioni cardiovascolari (asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici): si stimano circa 300 decessi l’anno.
Le proposte dell’Osservatorio Nazionale Amianto: Bonifica degli edifici pubblici e privati e dei siti industriali contaminati da amianto, per evitare le future esposizioni, che aumentano il rischio per coloro che sono stati già esposti, e aumentano il numero degli esposti e quindi la platea delle potenziali vittime (prevenzione primaria); Creazione di un centro di riferimento per la ricerca scientifica, la diagnosi precoce e la terapia per le patologie asbesto correlate, anche con l’istituzione del centro di riferimento presso l’Ospedale Muscatello di Augusta. Istituzione del registro degli esposti e verifica periodica delle condizioni sanitarie (prevenzione secondaria); Prepensionamento per i lavoratori esposti ad amianto.
Costituzione di rendita, prepensionamento e fondo vittime dell’amianto per i lavoratori che hanno ricevuto diagnosi di patologie asbesto correlate. Risarcimento danni per le vittime. Rilevazione di tutti i casi di patologie asbesto correlate per calcolarne l’incidenza e la mortalità, anche in riferimento al sinergismo con altri agenti cancerogeni (prevenzione terziaria). Azione di risarcimento danni a carico della Regione Sicilia, per la mancata attuazione della Legge Regionale n. 10/2014; e a carico dello Stato Italiano, in quanto responsabile della violazione delle norme costituzionali poste a presidio della tutela della salute e dell’incolumità, anche in riferimento all’azione di alcune società pubbliche, ovvero a capitale pubblico (come per quanto riguarda la Raffineria ENI di Gela).
Gli strumenti normativi: Legge regionale n. 10/2014: è necessario che venga data attuazione alle norme ivi contemplate, come strumento fondamentale di ausilio per condurre e vincere la battaglia di tutela della salute e dell’ambiente, di legalità e giustizia, nell’Isola. E’ necessario un intervento dello Stato a sostegno della Regione Sicilia: è necessario creare le così dette “zone franche” con un livello di tassazione inferiore, ovvero con agevolazioni fiscali, per coloro che decidono di investire nei territori del “triangolo della morte”, e cioè Augusta – Priolo, Gela e Ragusa.
Gli obiettivi dell’Ona: Applicazione della legge regionale Siciliana, n. 10 del 2014; Sensibilizzazione delle popolazioni e delle istituzioni sul rischio amianto; Informazione dei cittadini sulle recenti modifiche normative, in particolare il pensionamento anticipato, senza limiti di età e di anzianità contributiva, per i lavoratori malati di patologie asbesto correlate per effetto dell’art. 1 co. 250 della L. 232/2016 (finanziaria 2017). Non si applicano quindi le norme della legge Fornero.
Ciò è stato ottenuto grazie alla mobilitazione dell’Ona, che ringrazia tutte le Forze Politiche che all’unanimità hanno approvato tale norma nel Parlamento nazionale. Fondo in favore dei lavoratori portuali per effetto del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 27.10.2016, che definisce le procedure delle modalità di erogazione delle prestazioni del Fondo per le Vittime dell’amianto, istituito con la legge di stabilità del 2016 (art. 1 co. 278 della L. 28.12.2015, n. 208); sportelli Ona di assistenza per ottenere il prepensionamento e l’accredito delle prestazioni Inps e Inail.
L’Avvocato Ezio Bonanni, Presidente Nazionale Ona Onlus, nel corso delle due conferenze, sia quella di Siracusa che quella di Gela, ha insistito affinchè ci siano delle misure urgenti di tutela della salute e dell’incolumità dei lavoratori e dei cittadini, e al tempo stesso il riconoscimento del loro diritto alle prestazioni previdenziali e assistenziali, con particolare riferimento ai benefici contributivi per coloro che sono stati esposti a polveri e fibre di amianto, oltre che per coloro che si sono ammalati.
Ha puntato il dito contro la Regione, Pippo Gianni, già deputato all’Ars e componente del Comitato tecnico scientifico dell’Ona. “Questa legge è stata manipolata da un Governo che ha dimostrato chiaramente la sua incapacità. Il cuore era rappresentato anche dalla creazione di un centro di riferimento per la ricerca scientifica, la diagnosi precoce e la terapia delle patologie connesse all’esposizione da amianto all’ospedale “Muscatello” di Augusta, oltre all’istituzione di un registro degli esposti. Tutto questo non si è fatto con la colpevolezza tacita della Regione che mostra anche in questo periodo di essere con la sua giunta nel pallone. Sarebbe opportuno che si dimettesse il presidente e i suoi assessori che non hanno mostrato rispetto e tutela per questo territorio”. Un invito al governatore Crocetta è stato lanciato dal coordinatore regionale dell’Ona, Calogero Vicario, “Dimostri la volontà politica di dare seguito a quella legge attraverso l’emanazione degli atti di indirizzo – ha detto Vicario – dando un segnale alle tante famiglie di lavoratori esposti all’amianto”.
Critico il giudizio del segretario generale dell’Isisc ed ex assessore regionale Ezechia Paolo Reale. “La realtà è data dall’inadeguatezza e l’assenza di competenza di chi ci amministra – ha ribadito Reale – e che ha privato la Sicilia di uno strumento fondamentale per il risanamento dall’amianto e la cura delle patologie ad esso connesse”. All’incontro ha partecipato l’arciprete di Augusta, don Palmiro Prisutto, che ha parlato di “battaglia da condurre insieme all’Ona”. “È grave che ci sia la consapevolezza da parte delle istituzioni sulle morti causate da amianto ed inquinamento tra Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa – ha sottolineato don Prisutto – ma si perpetui un silenzio che è sinonimo di incapacità di intervento e vigliaccheria in un territorio trasformato in una delle pattumiere d’Italia”. Tra i relatori la psicologa dell’Ona, Sabrina Melpignano ed il presidente regionale della Fenapi, Pietro Cascio.
Anche Progetto Siracusa interviene sull’emergenza amianto, sottolineando come nonostante a Siracusa esista un Piano Comunale Amianto, questo strumento, richiesto dal consigliere Sorbello, rimane ad oggi purtroppo ancora ampiamente disapplicato. “Infatti – affermano Carmen Perricone coordinatrice comunale, Emiliano Bordone, Claudio Marino, Cettina Pastore, Salvo Sorbello, consiglieri circoscrizionali e comunale – da un lato la fibra killer, dichiarata fuori legge fin dal 1992, continua a mietere vittime su tutto il territorio nazionale ma specialmente nelle nostre zone in cui esisteva anche una fabbrica che si occupava della produzione e vendita di manufatti asbesto, dall’altro a Siracusa continuano a persistere siti, impianti, mezzi di trasporto, manufatti e materiali realizzati in amianto, sia nel settore pubblico che nel privato.”
Altro fenomeno pericoloso e purtroppo in crescita a Siracusa è il fenomeno dell’abbandono di lastre e manufatti in cemento amianto, spesso in pessimo stato e nelle vicinanze di abitazioni e cassonetti, con un danno per la salute e per l’ambiente più volte segnalato sia alle autorità competenti sia denunciato a gran voce sui social e blog dedicati. “Recentemente – proseguono – con il nostro intervento, siamo riusciti a fare rimuovere delle lastre di amianto abbandonato in zona Tremmilia, che stazionavano da parecchi mesi nelle immediate adiacenze di un asilo e di serre, oltre che accanto a dei cassonetti dell’indifferenziata. Il nostro impegno sull’amianto non avrà sosta e continuerà fino all’obiettivo della totale rimozione di tutto l’amianto presente in città ed alla bonifica ed inertizzazione dei siti attualmente contaminati, in città come in molte zone periferiche e balneari, rendendo finalmente operativo il Piano, uno strumento di cui l’Amministrazione cittadina si è dotata ma che ad oggi rimane ampiamente su carta, con risultati scadenti e ben lontani dagli obiettivi della legge regionale, come è stato rimarcato durante l’ultimo convegno dell’O.N.A. Osservatorio Nazionale Amianto, tenutosi in città lo scorso 18 febbraio”.
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