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Siracusa, Marziano “benedice” Nicita: “è la persona giusta per guidare il partito”. Ma…

"Con la sua direzione il partito può affrontare con serenità i prossimi impegni elettorali (europee e, ove si dovessero tenere, elezioni provinciali) celebrando successivamente un congresso che ne sancisca la coesione interna e il rafforzamento politico elettorale"

L’ex deputato e assessore regionale Bruno Marziano “benedice” il senatore Antonio Nicita, considerata la persona giusta per la segreteria provinciale. Che sarebbe di fatto la conferma del ruolo di commissario.

“Il Pd siracusano deve affrontare un percorso di reinsediamento sociale, di pacificazione interna e di rilancio dell’iniziativa politica. Antonio Nicita è il dirigente nazionale che può realizzare questo progetto – dice l’ex presidente della Provincia –. Il primo obiettivo che ci si deve porre è quello di avviare un percorso di reinsediamento sociale dopo il periodo di rotture con il nostro elettorato tradizionale determinato dalle scelte fatte dal partito durante il periodo renziano che hanno determinato un distacco con i nostri ceti sociali tradizionali e una rottura con i corpi sociali intermedi. Oggi ci sono le condizioni per farlo a partire dal successo di Elly Schlein e dalla scelta fatta subito dopo di avviare una gestione unitaria che vedesse anche i sostenitori di Bonaccini impegnati nella gestione del partito. E ci sono anche le stesse condizioni per le scelte che sta operando il partito in queste settimane e cioè la proposta di salario minimo e il sostegno alle vertenze sindacali in atto nel paese”.

Marziano parla quindi di gestione unitaria dopo le correnti che hanno distrutto la segreteria Adorno, con il professore che ha poi scelto di fare un passo indietro per non rimetterci in salute. In realtà, però, tutto questo successo di Nicita non si riesce a scorgere, se non per un’assenza quasi endemica sul territorio e un risultato, quello delle Amministrative 2023, che hanno visto sconfitta la candidata scelta Renata Giunta. Defilatasi con il passare dell’estate.

“Nella nostra città il reinsediamento passa facendo tesoro dell’esperienza amministrativa che ci ha visto ottenere, con la candidatura di Renata Giunta, un risultato importante per la coalizione e per il Partito democratico stesso – prosegue Marziano – e aggregando soprattutto quelle nuove significative presenze che si sono avvicinate durante la campagna elettorale alle scorse elezioni amministrative. Il Partito democratico è riuscito a mettere in campo una lista equilibrata che ha visto eleggere un buon gruppo consiliare, ricco dell’esperienza di Massimo Milazzo e dell’entusiasmo e dell’impegno giovanile di Angelo Greco e di Sara Zappulla. Ma dobbiamo fare in modo di fare sentire anche gli uomini e le donne che si sono presentati nella lista di Renata Giunta come a casa loro dentro il PD e fare in modo di intervenire in tutto il territorio della provincia e in tutti i comuni della provincia dove ci sono segnali di voglia di partecipazione e di impegno politico. Altro obiettivo è il mantenimento dei legami con la coalizione che si è presentata alle elezioni amministrative che va allargata a quelle forze di centro sinistra che hanno fatto alle scorse elezioni amministrative scelte autonome e che invece possono e devono essere coinvolte in un percorso unitario che renda ancor più credibile la coalizione stesso”.

Ancora una volta, Marziano guarda con fiducia al futuro facendo finta di dimenticare il recente passato. Con poco più del 6% e una lista di 27 candidati su un massimo di 32 (in un partito nazionale si legge come errore politico, quasi di resa), appare difficile parlare di risultato importante per il Partito democratico e ancora meno per la coalizione, considerando che le altre tre liste sono rimaste molto al di sotto della soglia di sbarramento. Per di più, il “buon gruppo consiliare” deve ringraziare Giancarlo Garozzo per l’apparentamento tecnico con Ferdinando Messina, perché altrimenti in aula sarebbe entrato il solo Massimo Milazzo. Un successo… Ecco, forse quindi l’appello va proprio all’ex sindaco affinché faccia pace con i democratici. Anche se non sembra ci sia alcuna intenzione per i renziani di rimettersi davanti alle numerose liti interne del Pd che, quello va riconosciuto, si è unificato e appiattito in questi mesi. Anche se l’ultimo colpo di coda con i consiglieri comunali cui vengono affidati dei gruppi di lavoro aperti alla cittadinanza stanno provando a ridestare dal torpore i meno interessati.

“Proseguire l’impegno sui temi locali come si è fatto con le tre iniziative messe in campo a settembre per arrivare alle elezioni europee con un partito in campo e mobilitato – conclude l’ex deputato Ars – , un partito dove avviare un percorso di pacificazione interna in cui si possono affrontare i temi politici più delicati (rapporto con l’amministrazione comunale di Siracusa, politica delle alleanze, ruolo degli organismi) senza divisioni manichee e distruttive e attraverso il riconoscimento delle reciproche posizioni chiamando tutti a raccolta e stimolandone l’impegno individuale per arricchire l’iniziativa politica. Il senatore Nicita, che tutto il partito ha voluto come commissario, è l’uomo giusto per portare avanti questo progetto. Dalla sua elezione in poi ha lavorato per raggiungere il massimo di unità interna possibile riuscendo a formare una lista competitiva alle elezioni amministrative, una coalizione che ha ottenuto un buon risultato ed ha un riconoscimento unanime all’interno del partito. Con la sua direzione il partito può affrontare con serenità i prossimi impegni elettorali (europee e, ove si dovessero tenere, elezioni provinciali) celebrando successivamente un congresso che ne sancisca la coesione interna e il rafforzamento politico elettorale”.

In attesa di celebrare ulteriori buon risultati alle prossime tornate elettorali, non resta che attenderne la coesione.


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