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Siracusa, progetto “il tuo futuro, che impresa” e l’importanza del “capitale umano” nelle aziende: l’intervista con Sean Neri

L'obiettivo del progetto, oggi alla seconda edizione "è quello di ispirare gli studenti a coltivare le proprie competenze, a collaborare e a analizzare con spirito critico le dinamiche d’impresa" spiega Sean Neri

La seconda edizione, sempre più partecipata, del progetto “Il tuo futuro, che impresa”, le difficoltà del mercato di “offerta e richiesta” nel mondo del lavoro: questi alcuni dei punti toccati nell’intervista ai nostri microfoni del presidente dei giovani di Confindustria, Sean Neri.

Il “tuo futuro, che impresa” è un progetto pilota, nato proprio a Siracusa su volontà di Sean Neri e che quest’anno ha visto una maggiore partecipazione sia per quanto riguarda gli istituti coinvolti (“Megara” di Augusta, “O.M.Corbino” di Siracusa, “T. Gargallo” di Siracusa, “E.Fermi” di Siracusa e “E.Majorana” di Avola), sia nel numero di studenti che partecipano (l’anno scorso erano una sessantina, oggi un centinaio).

Il nostro scopo è quello di ispirare gli studenti a coltivare le proprie competenze, a collaborare e a analizzare con spirito critico le dinamiche d’impresa. – afferma Sean Neri –. Attraverso questo programma, auspichiamo che i giovani studenti vedano nei problemi delle opportunità, escogitando soluzioni con approccio proattivo. I progetti verranno valutati sulla qualità dell’esposizione, il valore della sostenibilità della proposta

Un’iniziativa, quella dei giovani di Confindustria Siracusa che quest’anno ha preso piede anche in altre realtà regionali come Palermo, Messina, Catania, con oltre 300 giovani coinvolti.

Altro argomento affrontato è quello del capitale umano e della parità di genere nel mondo del lavoro. Sean Neri, partendo da alcuni dati Svimez sulla “spopolamento” in Sicilia di laureati, pensa che il dato più “drammatico” sia quello che solo una donna su 3 lavori. “Quando andiamo nelle classi vediamo che statisticamente le ragazze hanno voti migliori dei ragazzi, ma questa proporzione poi si inverte nei dati occupazionali. Sulla parità di genere, quando noi non troviamo sbocco lavorativo, stiamo avendo una mancanza di capitale umano importante. Una risposta di politica nazionale sarebbe quello di dare supporto alle imprese di alta specializzazione che in Sicilia sono circa 15 mila”.

 

 


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