Scoperta una nuova specie di pipistrello per l’Europa

In collegamento con Pietro Di Bari, dottorando Università di Palermo, ricercatore del Cnr-Iret e National Biodiversity Future Center

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Siracusa Ricorda Con Un Film “L’uomo Che Sparava Dritto”

Ucciso nel giorno del suo compleanno, soltanto perché faceva del bene. Padre Pino Puglisi, parroco di Brancaccio, a Palermo, fu assassinato il 15 settembre di cinque anni fa in mezzo alla piazza, davanti gli occhi di tutti, ma, come al solito, nessuno vide niente.
Ed è proprio in piazza, in un luogo aperto a tutti, che i Grilli Aretusei insieme all’associazione “Natura Sicula” vogliono ricordare questo coraggioso e generoso parroco con la proiezione del documentario “L’uomo che sparava dritto”, a lui dedicato da cui è tratta questa immagine.
In Piazza Santa Lucia sabato 13 Settembre alle ore 21:00, un cinema all’aperto ad ingresso libero per un appuntamento di solidarietà, per far sentire alla cittadinanza che qualcosa si muove, che qualcuno grida la parola “basta”. Stop alla mafia che negli anni ha spento troppi animi buoni.

Dalla sua essenza di animo nobile e battagliero deriva il titolo del film. Padre Pino Puglisi non si piegava dinanzi agli abusi delle cosche locali. Era un uomo che “sparava dritto”, che non si fermava né di fronte alle minacce della mafia, né al tentativo di essere corrotto dalla stessa né davanti alla paura di morire.
Negli anni si era fatto voler bene, soprattutto tra i giovani, credenti e non credenti: amava i ragazzi (o gli angeli come li chiamava lui) che, altrimenti, sarebbero stati destinati alla criminalità organizzata. Li toglieva dalle strade, sottraendoli al reclutamento dei boss, per evitare che diventassero strumenti della mafia e che entrassero nel giro della malavita. Per loro ha istituito un centro di accoglienza. Ma anche per la gente povera di Brancaccio.
Padre Puglisi amava la sua gente. Lui, che in quel quartiere era nato e vissuto, conosceva bene quali fossero i problemi: chiedeva una rete fognaria, una scuola, un distretto sanitario, tutte cose che a Brancaccio mancano da sempre.

Con il suo altruismo e la sua perseveranza nel chiedere la rivendicazione di quei diritti che erano stati negati alla povera gente di Brancaccio, si era conquistato la benevolenza di tutti. Tranne quella della criminalità organizzata. Un personaggio scomodo, la cui presenza era diventata troppo fastidiosa per gli interessi del potere mafioso.

“Quel prete prendeva i ragazzi dalla strada, ci martellava con la sua parola, ci rompeva le scatole”: questa è stata la risposta del killer che ha ucciso Giuseppe Puglisi. “Ma prima di morire, pur sapendolo, ci sorrise”. E fu l’ultimo dei suoi sorrisi.

Oggi quel sorriso continua a vivere sulla bocca di quei bambini che al centro di accoglienza “Padre Nostro”, fondato da Don Puglisi, trovano un aiuto e la possibilità di crescere in un mondo migliore.

Troppo spesso e troppo a lungo, la città di Siracusa è rimasta indifferente. Troppo spesso ci siamo dimenticati di quegli umili che lavorano in silenzio.
Dall’insegnamento di Padre Puglisi emerge una ineguagliabile lezione d’amore per la giustizia e la non violenza.
La cittadinanza è invitata a partecipare alla serata, durante la quale, grazie a questo intenso documentario, si potrà “toccare” da vicino una vicenda che coinvolge tutti.


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