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Siracusa: rievocazione e memoria dei caduti nella battaglia di Capo Matapan, con un pensiero speciale per Nazareno Bramante

La sezione territoriale dell’Opera Nazionale Caduti senza Croce ha ricordato con un incontro-dibattito e una cerimonia in mare il 70esimo anniversario della battaglia navale che ebbe luogo il 28 marzo 1941 nelle acque greche di Capo Matapan tra la Regia Marina italiana e la Royal Navy britannica, nel corso della seconda guerra mondiale.

Il tributo che l’Italia versò fu ingente: 2.300 morti, fra i quali anche un siracusano, Nazareno Bramante. La cerimonia è stata ospitata nell’elegante e funzionale cornice della Sala Multimediale dell’Area marina protetta del Plemmirio.

Il tragico capitolo del secondo conflitto mondiale è stato dapprima rievocato con un dibattito al quale sono intervenuti il coordinatore consortile dell’Amp, Giuseppe Daidone, a fare gli onori di casa, il comandante della Capitaneria di Porto, capitano di vascello Luca Sancilio, l’assessore comunale alle Politiche scolastiche on. Vincenzo Vinciullo, l’avv. Francesco Maria Atanasio, presidente provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, la presidente del Comitato territoriale Unicef Carmela Pace, il professore Riccardo La Cara e naturalmente la presidente territoriale dell’Opera Caduti senza Croce, l’insegnante Lucia Bramante Iacona, figlia di Nazareno, che ha fortemente voluto questa cerimonia.

I lavori sono stati coordinati dal giornalista Santi Pricone. Toccante l’episodio rievocato da Daidone, un fatto risalente al 1952, quando sulla costa di Villa Simius, vicino Cagliari, fu ritrovato un messaggio in bottiglia scritto proprio da un marinaio italiano che ha combattuto ed è caduto a Capo Matapan, una lettera in cui chiedeva che si comunicasse alla madre dello stesso sfortunato militare che il figlio era morto eroicamente per la Patria.

Atanasio ha letto un messaggio fatto pervenire appositamente da Amedeo D’Aosta, mentre Carmela Pace ha posto l’accento sul monito costante che gli adulti debbono rivolgere ai giovanissimi, affinché la fratellanza abbia sempre il primato sulle divisioni. Valore sottolineato anche dalle riflessioni lette dagli alunni Costanza Martinez, del comprensivo “Paolo Orsi”, e Dario Lauretta, del “Raiti”. L’on. Vinciullo ha messo in luce la profonda attenzione che il Comune aveva già avuto nei confronti dei caduti di Capo Matapan, dedicando loro nel 2007 la rotonda fra viale Tunisi, via Sicilia e via Algeri.

Al termine del dibattito, nello specchio d’acqua antistante agli uffici dell’Amp, una corona di fiori, benedetta da don Nicola Minervini, è stata lanciata in mare dall’equipaggio della motovedetta CP 2109 della Capitaneria di Porto, ricevendo gli onori, da terra, del picchetto armato della stessa Capitaneria. L’iniziativa ha goduto del patrocinio dell’Amp del Plemmirio, della stessa Capitaneria di Porto e dell’Assessorato Comunale alle Politiche Scolastiche.


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