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Siracusa, strappo in Italia Viva: Lo Giudice, Abela e D’Andrea salutano il partito

Un addio che arriva come una doccia fredda anche per l'ex sindaco Giancarlo Garozzo, renziano della prima ora e leader locale del partito

Donatella Lo Giudice, Mirella Abela e Maria D’Andrea hanno abbandonato Italia Viva. Quella che poteva sembrare una crepa dentro il partito di Matteo Renzi a Siracusa si è rivelata una profonda frattura difficile da sanare. La situazione si è cristallizzata questo pomeriggio quando le tre hanno messo nero su bianco le proprie dimissioni che presenteranno proprio in queste ore.

Un addio che arriva come una doccia fredda anche per l’ex sindaco Giancarlo Garozzo, renziano della prima ora e leader locale del partito.

Tra le tre quota rosa di Italia viva e Garozzo, infatti, seppure ci siano rapporti non solo politici ma anche personali da anni, da qualche tempo i rapporti si erano si erano freddati fino ad arrivare allo strappo che si è consumato oggi.

Lo Giudice, Abela e D’Andrea, nella lettera di dimissioni, non hanno risparmiato parole al vetriolo sia a Garozzo, sia ad Alessandra Furnari, da sempre vicina all’ex primo cittadino, anch’essa nel direttivo del partito.

Di seguito pubblichiamo in versione integrale la lettera di dimissioni a firma delle tre:

“Confermo la mia costante fiducia nell’unico leader che riconosco e nel quale mi riconosco, Matteo Renzi, ma mi vedo costretta a rassegnare le mie dimissioni dalla segreteria del partito siracusano che mostra averne una interpretazione dell’agire politico assai difforme, si come chi lo rappresenta a livello regionale.

La profonda frattura che si è creata e via via amplificata nel rapporto sia umano che politico nei riguardi di Giancarlo Garozzo, nonché della segretaria provinciale e del mio omologo cittadino Salvatore Piccione, non mi consentono di proseguire un cammino politico, rispondente il mio sentire ed il mio agire.

La politica umiliata a ruolo di oppositore sterile, inutilmente polemico e qualche volta perfino tranchant , non è la politica in cui credo e non mi appartiene in alcun modo per il rispetto che ho verso i cittadini e verso le Istituzioni.

“Scrivo comunicati sparando a zero su tutto, dunque esisto” è un approccio populistico e avvelenatore di pozzi che ormai perfino i 5stelle hanno abbandonato. Un approccio che affronta i contenuti ed i temi di questa città come un match, aduso sferrare un colpo al Sindaco o alla sua Giunta, è la negazione della mia idea di politica. Lo dico, lo scrivo e lo affermo non condividendo molte delle scelte operate da questa Amministrazione!

Alle ultime elezione Amministrative ho sostenuto con convinzione Fabio Moschella al primo turno, e ritenuto convergere su Italia, che (ricordo a me stesse e a chi legge, è stato vice Sindaco dell’Amministrazione Garozzo per 5 anni) solo al secondo turno.

Giancarlo Garozzo, (per ragioni a me ignote) dopo poco tempo dalla vittoria del candidato per cui ci si è stracciati le vesti, ne ha fatto un nemico giurato. Trattamento che lo stesso Garozzo ebbe a subire subito dopo la sua elezione da colui che lo aveva ampiamente e pubblicamente sostenuto, il compianto Gino Foti.
Storicamente sembrerebbe quasi una nemesi..

La segretaria provinciale è stata Assessore di questa Amministrazione, ne ha fino ad un certo punto condiviso e sostenuto con grande impegno l’azione politico/Amministrativa. Non mi viene facile immaginare che “ se ne faccio parte è buono se non ci sono io diventa cattivo”

Personalmente rifiuto la cultura del sospetto, quella che faceva dire a Falcone “la cultura del sospetto non è l’anticamera della verità ma del Komeinismo” pertanto credo che le ragioni di questa insanabile profonda frattura fra Garozzo/Furnari e Italia abbiano origini di natura politica.

Io credo che qualcuno sia orientato a sovrapporre il ruolo di dirigente di partito con quello di servo muto.

Credo si sia affidato al direttivo il ruolo di “esecutore materiale di servizi fotografici e comunicati stampa purchè si scriva tutto il male possibile”. Ritengo che così facendo non si lavori nell’interesse della città e dei cittadini, ritengo che si stia provando a dare la caccia ai voti cavalcando un dissenso che è pur presente ed ampio in questa città, alla Grillo maniera.

Mi sono sentita accusare di avere un approccio “troppo costruttivo” circa i problema di cui abbiamo trattato come Italia Viva, me ne scuso, è l’unico che conosco quando l’interesse è collettivo!!
Ritengo che un partito possa crescere dentro un progetto, nello studio approfondito dello stesso, nel confronto dunque nella condivisione.

Onestamente sento dover comunicare che dentro Italia Viva Siracusa manchino tutti e tre i presupposti.

Donatella Lo Giudice (segreteria cittadina)
Per quanto sopra espresso si dichiarano dimissionarie: Mirella Abela (responsabile disabilità), Maria D’Andrea (responsabile pari opportunità)”


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