“Molti mi chiedono quale scelta avrei fatto se mi fossi trovato nelle condizioni di scegliere tra il candidato di destra e quello di Azione. Ebbene la mia risposta è la stessa che diedi quando mi fu proposto di candidarmi a sindaco dalla coalizione di centrosinistra. Sono un cattolico democratico e distinguo le categorie politiche in semplificatori delle diversità e strenui difensori della ricchezza delle diversità.” Così Antonio Ferrarini, dirigente scolastico dell’Enrico Fermi e per qualche giorno uno dei papabili candidati a sindaco di Siracusa della coalizione di centrosinistra, prima del passo indietro maturato dallo stesso a seguito della mancata intesa tra Pd e M5S sul suo nome.
Il dirigente scolastico sostiene successivamente come l’attuale destra (o centrodestra) “affascini con la sua narrazione di un mondo più bello se più semplice (vedi la sostituzione etnica, il non diritto ad esistere dei diversi e tanto altro) ed ancora che ordine e sicurezza sono valori che appartengono alla loro categoria (quando invece è sempre il fragile ed il debole che necessita di essere protetto da regole e da rappresentanti dello Stato che le facciano rispettare etc)”.
Allo stesso tempo, però, Ferrarini si dichiara “basito” dall’impoverimento culturale che pervade quelli che definisce “i costruttori di sintesi delle diversità” e dalle “numerose dichiarazioni di non voto o peggio di non scelta tra i semplificatori ed i costruttori di sintesi”. E in quest’ultima parte il dirigente scolastico sembra rivolgere un messaggio anche a molti componenti di Pd e 5Stelle che in questi giorni stanno ampiamente dichiarando “libertà” di voto, senza però fornire indicazioni o fare un distinguo politico tra le due coalizioni arrivate a ballottaggio Ferdinando Messina e Francesco Italia oltre a lanciare un messaggio proprio al sindaco uscente.
“La non scelta tra le due opzioni è solo un atto di codardia – incalza Ferrarini -. Al candidato di Azione chiederei di esplicitare la sua chiara scelta di campo verso i costruttori di sintesi delle diversità e non persistere solo sul concetto di Io. Saranno gli intelligenti elettori di centrosinistra – conclude – (loro sì che sanno assumersi le responsabilità) a scegliere tra chi auspica di costruire un mondo dipinto con pochi colori e chi si emoziona sempre quando ammira il fascino di un arcobaleno.”
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