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Spaccio in pieno centro e aggressioni per recuperare il denaro: uno spaccato della tossicodipendenza ad Augusta

Un numero considerevole di giovani e meno giovani, uomini e donne, trascorrevano gran parte della giornata alla ricerca frenetica di stupefacente, chiamando ripetutamente il loro spacciatore di fiducia

Nella mattinata del 16 ottobre i Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa hanno seguito 7 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti ritenuti gravemente indiziati del reato di spaccio di stupefacente nel territorio megarese. Dall’attività di indagine degli uomini del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Augusta emerge uno spaccato inquietante del mondo della tossicodipendenza ad Augusta e non solo.

Un numero considerevole di giovani e meno giovani, uomini e donne, trascorrevano gran parte della giornata alla ricerca frenetica di stupefacente, chiamando ripetutamente il loro spacciatore di fiducia anche per più cessioni nella stessa giornata. In almeno un caso, una tossicodipendente strumentalizzava la propria relazione con uno degli indagati chiamandolo più volte al giorno e messaggiando per avere continue cessioni di stupefacenti.

Anche i rapporti tra gli stessi soggetti gravemente indiziati di spaccio di sostanze stupefacenti non erano buoni. I sette a volte acquistavano lo stupefacente tra loro anche indebitandosi. In almeno un caso uno dei sette indagati è arrivato ad aggredire un correo con calci e pugni per farsi restituire 1.300 euro di stupefacente non pagato.

Ingegnosi erano poi i luoghi di spaccio individuati dai sette indagati. Oltre che nelle rispettive abitazioni, i contatti tra i soggetti gravemente indiziati di spaccio e assuntori avvenivano spesso in strada, in luoghi affollati, addirittura nella centralissima porta spagnola o ancora utilizzando le cassette condominiali delle lettere come luogo di scambio denaro/stupefacente evitando così contatti diretti tra venditore e acquirente.

Numerosi erano infine i tossicodipendenti percettori del reddito di cittadinanza che utilizzavano la relativa card come pegno del futuro pagamento dello stupefacente, consegnando allo spacciatore anche il numero di Pin affinché potesse prelevare in autonomia il denaro dopo la ricarica mensile da parte dello Stato.

Insomma è un triste spaccato del mondo della tossicodipendenza quello che emerge anche dall’ultima attività di indagine dei Carabinieri di Siracusa che continuano senza sosta a reprimere il fenomeno dello spaccio di stupefacente e tentano contemporaneamente anche di prevenire il fenomeno della tossicodipendenza anche attraverso i consueti incontri nelle scuole durante i quali si discute coi più giovani delle dipendenze e delle conseguenze che spesso segnano per sempre il sedicente “ assuntore occasionale”.


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